Civita Castellana, incendio nell'ex ospedale occupato da senzatetto

Civita Castellana, incendio nell'ex ospedale occupato da senzatetto
Ancora un incendio nell'ex ospedale di San Giovanni Decollato di via Ferretti a Civita Castellana. Le fiamme questa volta si sono sviluppate al primo pieno della struttura da...

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Ancora un incendio nell'ex ospedale di San Giovanni Decollato di via Ferretti a Civita Castellana. Le fiamme questa volta si sono sviluppate al primo pieno della struttura da anni abbandonata e da qualche tempo occupata da senzatetto, la sera di Pasqua. Sul posto sono intervenuti vigili del fuoco, polizia e carabinieri. L'intervento ha richiesto quasi un'ora, e per tutto il periodo è stata chiusa al traffico la strada che collega via Ferretti e via Masci. A quanto sembra sono andati a fuoco alcune suppellettili, carta e vestiti all'interno di una stanza occupata da extracomunitari.

Lo stabile, di proprietà della Regione, da qualche mese è sottoposto a restauro delle facciate che cadono a pezzi e sono diventate un pericolo per i pedoni e le auto in transito. Non è la prima volta che scoppia un incendio nell'ex ospedale. Altre due volte ci sono stati interventi da parte dei vigili del fuoco per domare le fiamme causate da fornelli o stufe. Lo stabile è stato inserito nella Lista rossa di Italia Nostra poiché ad alto rischio. Si tratta di un edificio a ridosso del centro storico ereditato dalla Regione dal patrimonio immobiliare dell'ente ospedaliero locale, che da quel momento è rimasto abbandonato a se stesso. In precedenza è stato utilizzato come scuola media e alla fine delle anni Sessanta ha ospitato sia gli istituti superiori tecnico industriale e segretarie d'azienda e una palestra per il pugilato. E' stato il primo ospedale della città donato dalla famiglia Andosilla e la sua realizzazione risale al XVI secolo, è considerato parte del patrimonio storico. Pur non avendo ufficialmente nessuna accessibilità, la struttura che si eleva su tre piani è stata parzialmente occupata nel corso degli anni abusivamente da famiglie di extracomunitari, che ne hanno ricavato dei piccoli alloggi fatiscenti. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero