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Una terza farmacia comunale al Riello a inizio 2024, oltre 8 milioni dalla Regione per nuovi bus, ma anche una stangata sui parcheggi, che arrivano a costare anche il doppio. Questo prevede il piano di risanamento di Francigena, la società partecipata dal Comune. La situazione è critica ma il piano prevede che si «possa non solo parzialmente ma integralmente riassorbire la perdita economica».
STANGATA PARCHEGGI
Signori, Francigena: utile di 894.222 euro, perdita esercizio 2022 di 495.215. Si parte dai 1.550 stalli di sosta. Questo, secondo il Centro studi enti locali che ha redatto il piano, è «l’unico servizio in equilibrio finanziario». Siccome il controllo scarseggia e non tutti pagano, si propone l’assunzione di quattro addetti. E poi si passa alla cassa. «È stata anticipata la disponibilità dell’amministrazione - si legge nel piano - a valutare un incremento delle tariffe dei parcheggi», da adottare con delibera di giunta «entro la fine del corrente anno».
LA TERZA FARMACIA
Capitolo farmacie: quelle a Santa Barbara e La Quercia vengono considerate nascoste, totalmente prive di marketing e fidelizzazione della clientela: si provvede con 40 mila euro l’una da spendere in social e pubblicità. Poi c’è la razionalizzazione dei dipendenti, con l’addio agli interinali il cui contratto è in scadenza a fine anno. Non sarebbe un bel Natale. E nel 2024 arriverà la terza, al Riello. Per questo servirà l’accensione di un mutuo da mezzo milione di euro. E per attirare clienti si pensa a un sistema a punti incentrato su una fidelity card.
TRASPORTO PUBBLICO LOCALE
Al prossimo primo gennaio saranno 23 i bus disponibili, con un’età media 17 anni, compresi i 4 nuovi appena acquistati per 518 mila euro. Ma 11 andranno a farsi benedire dal 1 gennaio 2024 per il discorso dell’addio agli Euro 3. Si farà fronte con l’acquisto di 22, più 5 nel 2025, quando usciranno dal parco altri 2. Il totale si attesterà così a 37. Chi paga? La Regione Lazio ha appena comunicato a palazzo dei Priori - l’8 novembre - un finanziamento da oltre 8,1 milioni scaglionato, ovvero da utilizzare in parte entro il 2025 e in parte entro il 2027.
C’è anche il discorso del trasporto scolastico: qui il piano di risanamento 2023-2027 prevede la modifica del contratto di servizio, da trasformare «da contratto di concessione a contratto d’appalto e, di fatto, andando ad ottimizzare fiscalmente la configurazione del servizio stesso. Operazione che, nel suo complesso, è stata peraltro condivisa e fatta propria dal dirigente del III settore dell’ente». Operazione «che permetterà altresì al Comune - è scritto - di ridurre l’entità del maggior contributo, utile per il raggiungimento e mantenimento nel tempo dell’equilibrio economico e finanziario del servizio». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero