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«Siamo ai dettagli, la presentazione del progetto per la fermata dell’alta velocità a Orte è questione di giorni». Costi e tempi da decifrare ma per ora pesano, e tanto, le parole pronunciate ieri mattina dall’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Gianfranco Battisti nel corso dell’incontro voluto dalla Regione Lazio ‘Cantieri nel Lazio – investimenti per la ripresa’».
Una dichiarazione di intenti senza ombre, primo passo verso il taglio del cordone ombelicale dell’isolamento che strangola la Tuscia, che arriva al termine di mesi di concertazioni, richieste, carte bollate e la scottatura ancora viva della bocciatura di marzo in favore di Frosinone.
«È la dimostrazione che quando remiamo tutti dalla stessa parta possiamo ottenere risultati importanti – spiega il presidente di Unindustria Sergio Saggini - La promozione dello sviluppo infrastrutturale è la chiave per la crescita del nostro territorio».
Impatto immediato per il settore delle costruzioni.
D’accordo, ma con riserva, la politica. Parla di «una Regione sempre più interconnessa» il l segretario Pd Lazio Bruno Astorre, senatore e membro della commissione Trasporti a palazzo Madama e di «un collegamento di importanza straordinaria, che consentirà a lavoratori, studenti, ma anche famiglie e turisti di spostarsi più velocemente con un impatto sociale ed economico di particolare rilievo».
Se il senatore Francesco Battistoni di Forza Italia guarda «allo sviluppo turistico che si aprirebbe con l’alta velocità e alle nuove prospettive legate ai flussi turistici e commerciali che il nostro territorio, con un’adeguata offerta, potrà senza dubbio intercettare», Lega e Fratelli d’Italia ci vanno con i piedi di piombo.
«Risultato importante, ma per il bene dei cittadini e dei numerosi fruitori del servizio ferroviario ci auguriamo che non si tratti dell’ennesimo attacco di annuncite del Pd ma che, una volta tanto, alle dichiarazioni di intenti seguano anche i fatti concreti», attacca Massimo Giampieri, portavoce provinciale FdI.
Dello stesso tenore il senatore leghista Umberto Fusco. «Confido che a questo importante annuncio seguano presto tutti gli atti conseguenti affinché Orte possa finalmente avere la sua fermata dell’alta velocità».
Alta velocità che non sarà la panacea dei mali della Tuscia, con il dubbio reale di creare un cattedrale del deserto. Un’eventualità da scongiurare per la quale, per prima Unindustria, chiede di accelerare sulle opere strategiche infrastrutturali a cominciare dalla Orte Civitavecchia sul completamento della quale è atteso, il 26 maggio, la decisione del TAR sul completamento del tratto tra Monte Romano e Tarquinia. Qualora i giudici dovessero dare parere favorevole al tracciato verde sponsorizzato da ANAS, l’apertura di un altro cantiere strategico sarebbe un punto e a capo per l’intera provincia.
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Il Messaggero