Orte-Civitavecchia, servono nuovi approfondimenti. Ecco le richieste della commissione Via

Orte-Civitavecchia, servono nuovi approfondimenti. Ecco le richieste della commissione Via
Sul progetto del bypass Monteromano Est-Tarquinia, primo stralcio previsto da Anas per il completamento dell’ultimo tratto della trasversale Orte-Civitavecchia, sembra...

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Sul progetto del bypass Monteromano Est-Tarquinia, primo stralcio previsto da Anas per il completamento dell’ultimo tratto della trasversale Orte-Civitavecchia, sembra ancora presto per parlare di una svolta. All’Anas è stato chiesto di fornire nuovi approfondimenti rispetto a quanto prodotto finora e di dare riscontro alle richieste di chiarimenti già pervenute nei mesi scorsi.

Monitoraggi, misurazioni, planimetrie: l’elenco degli aspetti da analizzare si allunga. A intervenire adesso è la Commissione tecnica di Verifica dell’impatto ambientale. “A seguito delle attività di analisi e valutazione della documentazione tecnica pervenuta” e “al fine di procedere con le attività istruttorie di competenza, alla luce di quanto stabilito dall'art. 24 del D.Lgs. 152/200”, la Commissione tecnica ha rilevato infatti “la necessità di acquisire documentazione integrativa”.

E’ quanto scritto in una lettera del 21 settembre indirizzata all’Anas e al commissario straordinario nominato dal governo, Ilaria Maria Coppa. La lettera è stata inviata per conoscenza a tutti gli altri enti coinvolti, più o meno direttamente, nell’iter autorizzatorio. Nell’ordine, quindi, ministeri, Regione Lazio, Provincia di Viterbo, Comuni (Monteromano, Tarquinia e Vetralla). E ancora, tra i destinatari, Arpa Lazio e Ispra. Salvo la richiesta di deroghe motivate, Anas ha dieci giorni dalla data di protocollo della nota per la presentazione della documentazione integrativa.

Si parla come noto dei cinque chilometri di bretella che servono ad aggirare l’abitato di Monteromano. In teoria lo stralcio che presenta meno problematiche dal punto di vista dei vincoli. Sicuramente molti meno rispetto al tratto successivo.

Sono sei stavolta le richieste di integrazioni documentali. Quattro si riferiscono ad aspetti specifici del progetto: ambiente idrico, atmosfera, biodiversità, piano di utilizzo terre e rocce da scavo. Le alte due riguardano altre due istanze pervenute in precedenza nell’ambito della procedura di Via. La Commissione tecnica chiede ad Anas “di fornire puntuali controdeduzioni alle osservazioni” delle quattro associazioni ambientaliste pervenute il primo giugno. Lipu, Wwf Italia, Italia Nostra e Gruppo d’intervento Giuridico, come riportato all’epoca del Messaggero, contestano in primis la suddivisione del progetto in due stralci, uno ancora da individuare, in quanto ciò “non permette una valutazione complessiva degli impatti ambientali e delle incidenze sui siti Natura 2000”.

C’è poi la richiesta di integrazioni avanzata in data 27 giugno dal Ministero della cultura, in cui si segnalava una serie di “criticità”. A questo proposito la commissione Via “chiede al proponente, al fine di consentire la puntuale e compiuta valutazione degli impatti del progetto con riferimento agli aspetti paesaggistici, storici ed architettonici” di fornire tutta la documentazione necessaria, elencata per punti. Tra gli aspetti che più preoccupavano il Mic, il possibile impatto sul Fosso Lavatore delle opere previste presso lo svincolo Monteromano Est (rotatorie, rampe, sottopassi).

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Il Messaggero