Omicidio-suicidio, c'è il via libera per i due funerali

Omicidio-suicidio, c'è il via libera per i due funerali
Via libera per i funerali di Ciriaco Pigliaru e la moglie Anna Cupelloni. Il sostituto procuratore Michele Adragna, che sta seguendo le indagini, ha ritenuto di non procedere con...

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Via libera per i funerali di Ciriaco Pigliaru e la moglie Anna Cupelloni. Il sostituto procuratore Michele Adragna, che sta seguendo le indagini, ha ritenuto di non procedere con l’esame autoptico e pertanto le salme che erano state trasferite all’obitorio di Viterbo sono state consegnate ieri ai familiari. 


Ancora non è stata però stabilita ne la data e ne l’orario delle esequie. Non è da escludere che le funzioni religiose si celebrino in maniera separata per decisione dei familiari; quella di Ciriaco sicuramente si svolgerà nella basilica di Castel Sant’Elia paese dove risiedeva da oltre sessanta anni, mentre quelle della moglie nella cattedrale di Nepi città di origine della donna. 
Intanto proseguono spedite le indagini della compagnia carabinieri di Civita Castellana per mettere insieme gli ultimi tasselli di questo omicidio-suicidio che ha sconvolto due comunità sabato sera e che ancora sono sotto shock. 
“Non sarà facile per nessuno di noi dimenticare quanto accaduto – ha ribadito il sindaco di Castel San’Elia Vincenzo Girolami – in una tranquilla comunità come la nostra dove la giornata scorre sempre in maniera ordinata e quasi silenziosa”.

Quanto al movente secondo le ipotesi degli investigatori, il fatto che la coppia si stesse separando (da qualche mese non vivevano più insieme) e l’arrivo di una lettera che conferma l’inizio dell’iter di separazione, avrebbe provocato altri dissidi a cui si potrebbero essere aggiunte diversità di vedute su come gestire il patrimonio che avevano in comune. Pigliaru non era in possesso del suo porto d’armi. I carabinieri hanno ascoltato di nuovo il proprietario del fucile utilizzato per il delitto. Si tratta di un artigiano di Civita Castellana appassionato di caccia che secondo il suo racconto è stato chiuso in un casale e derubato dell’arma. Segnali di una possibile tragedia non erano comunque stati notati: nè all’interno della famiglia e nè tra i conoscenti e soprattutto in paese. Qualcuno ha asserito di aver notato Pagliaru sabato pomeriggio in giro per Castel Sant’Elia, ma nessuno poteva presagire una tragedia del genere.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero