Omicidio Bramucci, per ucciderlo chiesti 30mila euro

L'omicidio di Salvatore Bramucci
Un omicidio su commissione, “pagato” appena 30mila euro. Era questa la cifra che le sorelle Bacchio avevano pattuito con il killer Toni Bacci per far fuori Salvatore...

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Un omicidio su commissione, “pagato” appena 30mila euro. Era questa la cifra che le sorelle Bacchio avevano pattuito con il killer Toni Bacci per far fuori Salvatore Bramucci. Il particolare salta fuori tra le righe dell’ordinanza del gip di Viterbo, Rita Ciarloni, che ha disposto la misura cautelare per Elisabetta Bacchio moglie della vittima. Il gip, in quasi cento pagine, ripercorre l’intera inchiesta.

Dall’identificazione dei killer che materialmente il 7 agosto 2022 spararono al 57enne in aperta campagna, alla scoperta della mandante e della pianificatrice. Ovvero le sorelle Elisabetta e Sabrina Bacchio, rispettivamente moglie e cognata di Salvatore Bramucci. Sabrina per anni aveva raccolto gli sfoghi e il dolore della sorella Elisabetta che non costantemente sarebbe stata maltrattata dal compagno. Così nella primavera del 2022, appena tre mesi prima, decide di chiedere l’aiuto dell’amico Bacci e insieme pianificano l’omicidio per liberare una volte per tutte la donna.

Dopo un incontro con Toni Bacci, avvenuto la sera del 4 giugno 2022 , Sabrina Bacchio contatta la sorella Elisabetta per riferirle il contenuto del colloquio. «Ele - scrive la sorella - tutto ok, ma la “visita” costicchia. Il professore vuole 30». Il professore, secondo gli inquirenti è proprio Bacci, e 30 sta per 30mila euro ovvero il costo per “l’operazione”.

Elisabetta Bacchio replica alla sorella: «Spero di risolvere senza operarmi, se dio vuole». In quel periodo tra Elisabetta e il marito le acque sono molto agitate, lui vuole andarsene a Tenerife con la figlia, lasciandola senza un soldo. Piange con tutti, anche con i genitori che disperati chiedono alla donna di denunciare il marito. «Elisabetta - si legge nelle carte dell’inchiesta - nutriva nei confronti del marito un forte sentimento di rabbia che venia alimentato dal perdurante assoggettamento psicologico della donna. Non solo il marito la pestava quotidianamente, tanto che i figli non ritenevano di lasciarla sola. Bramucci aveva strozzato anche i genitori della moglie, cui aveva prestato dei soldi in forza di un patto che li aveva obbligati a cedergli la proprietà della casa. Era considerato un despota a cui nulla poteva venire contestato».

Ma lei non sporge querela, dicendo di avere troppa paura. Intanto però il piano va avanti e lei, in base alle intercettazioni telefoniche captate dai carabinieri del Nucleo investigativo, è al corrente di tutto. Spostamenti compresi. A dare però la finale conferma del coinvolgimento della moglie è proprio il killer Toni Bacci. Il romano viene arrestato appena due mesi dopo l’omicidio, dopo essere stato immortalato da diverse telecamere di videosorveglianza a Soriano nel Cimino. Ristretto nel carcere di Mammagialla è sempre più nervoso e durante un colloquio, video sorvegliato, dà sfogo alla sua frustrazione. 

«Io sto qua, devo prendere i soldi. Dalla famiglia Bacchio - dice il primo ottobre del 2022 durante una visita con la sorella - non ha chiamato nessuno». Il sicario vuole i soldi ancora non avuto per l’omicidio, ma anche per restare in silenzio. «Le sorelle - afferma - mi devono pagare. Mi devono dare ancora 3 - 4 piotte per stare zitto. E quella che sta “a palle all’aria” mi deve far ridere tanto. Sennò ti faccio vedere io come vengono con me le sorelle. Così guarda una di qua e una di là». Intanto ieri Elisabetta Bacchio è comparsa davanti al gip per l’interrogatorio di garanzia nel carcere di Civitavecchia dove al momento è ristretta. La 46enne si è avvalsa della facoltà di non rispondere.

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Il Messaggero