Omicidio Bramucci, la vittima faceva paura: «Nessuno lo valeva ammazzà. Un motivo ce sta. no?»

Salvatore Bramucci
Salvatore Bramucci faceva paura. E nessuno voleva ammazzarlo. Per riuscirci c’è voluta la pianificazione della cognata, che sapeva tutti i suoi movimenti e gli orari...

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Salvatore Bramucci faceva paura. E nessuno voleva ammazzarlo. Per riuscirci c’è voluta la pianificazione della cognata, che sapeva tutti i suoi movimenti e gli orari di uscita consentiti dal Tribunale di Sorveglia, e tre romani che probabilmente non sono riusciti a dire di no al committente dell’omicidio e a Sabrina Bacchio.

Omicidio Bramucci, arrestata la cognata

La 48enne di Guidonia, arrestata sabato scorso per concorso in omicidio, era infatti legata sentimentalmente all’indagato Costantin Dan Pomirleanu da 10 anni e anche Tony Bacci, uno dei killer. La paura che incuteva la vittima è presente anche nelle parole della compagna di Lucio La Pietra (l’altro romano ritenuto il secondo killer): «Nessuno lo valeva ammazzà. Un motivo ce sta no?». Il motivo sarebbe proprio la paura di Bramucci e dei suoi legami, mai rescissi, con la malavita. «Il presunto committente dell’agguato - spiega il Riesame - non era riuscito a trovare altre persone disponibili a uccidere Bramucci».

Probabilmente l’uomo, ancora non identificato, che ha commissionato l’omicidio prima di arrivare ai killer di Roma Est, ha sondato la platea dei possibili sicari incassando diversi rifiuti. A svelare il nome o tutti i possibili legami, per chiarire una volta per tutte, come e perché è maturato il delitto del 7 agosto scorso a Soriano nel Cimino - quando Salvatore Bramucci è stato freddato con sei colpi di pistola mentre era a bordo della sua auto. Era appena uscita di casa, nelle poche ore di libertà concesse dai domiciliari - potrebbe essere proprio la “pianificatrice” Sabrina Bacchio. La cognata di Bramucci domani mattina sarà sottoposta all’interrogatorio di garanzia.

Dal carcere di Rebibbia affronterà il giudice del Tribunale di Viterbo. Per lei due scelte: il silenzio o vuotare il sacco. Intanto le indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo, coordinate dal pm Massimiliano Siddi, continuano.

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Il Messaggero