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Omicidio Bramucci, un agguato pianificato a casa della cognata da luglio. Le chat tra gli indagati e le loro compagne svelano retroscena del crimine commesso il 7 agosto a Soriano nel Cimino quando, alle 8,20 del mattino, Salvatore Bramucci, pluripregiudicato 58enne, viene freddato da 6 colpi di arma da fuoco mentre è in auto.
Le indagini condotte dai carabinieri del Nucleo investigativo coordinati dal pm Massimiliano Siddi si indirizzano subito verso Roma est, dove poi vengono arrestati Tonino detto Tony Bacci e Lucio La Pietra. I due 48enni, insieme al coindagato Alessio Pizzuti, avrebbero formato il commando di fuoco. In particolare Bacci e La Pietra avrebbero premuto per sei volte il grilletto contro Bramucci. Sul registro degli indagati finiscono anche Costantin Dan Pomirleanu e Sabrina Bacchio, cognata di Bramucci. La sorella della moglie con la quale il 58enne fin dal 2013 aveva avuto dissapori.
Il 17 luglio la cognata della vittima scrive un sms a Bacci: «Calcola che non esce più alle 9 ma alle 8, capito?». Un messaggio chiaro, visto che il giorno prima il magistrato di sorveglianza aveva anticipato alle 8 l’ora di uscita per Bramucci che stava scontando una condanna ai domiciliari e aveva poche ore di libera uscita. Non solo, la sera del 25 luglio Bacci, Pizzuti e La Pietra si trovano insieme a casa della Bacchio e pochi giorni dopo le fanno sapere di essere pronti: «Sabrì come stai? Noi siamo tutti in preparazione».
E ancora il 2 agosto: «Come stai messa? - scrive Bacci alla cognata di Bramucci - Dopo vado a prendere la smart e giovedì mattina siamo là». Giovedì è il 4 agosto giorno in cui il commando fa il sopralluogo davanti a casa di Bramucci, studiando percorsi e vie di fuga. Il 7 arriva l’agguato e gli indagati spengono il telefono per evitare di lasciare tracce.
Ma la loro strada è già segnata. E lo sa anche la compagna di La Pietra che durante una conversazione in macchina - intercettata dai carabinieri a settembre - afferma di essere sicura del coinvolgimento del compagno. «Io so convinta, le prove ci stanno, non le hai viste le prove? Le vedi pure sul giornale che è lui, ma che prove vuoi vedere». «La donna - scrivono i giudici nell’ordinanza - afferma anche di aver appreso che La Pietra aveva confessato di essere l’autore dell’omicidio: «L’ha detto a Daniele dopo che l’ha fatto. Era troppo sicuro di passarla liscia». Ma così non è stato.
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