Nuovo bando rifiuti, 2 anni al posto di 6, tensioni in maggioranza: chiesta riunione urgente

Nuovo bando rifiuti, 2 anni al posto di 6, tensioni in maggioranza: chiesta riunione urgente
In maggioranza il nervosismo è alto e la voglia di parlare bassissima. La delibera con le linee guida per la predisposizione del prossimo bando dei rifiuti è...

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In maggioranza il nervosismo è alto e la voglia di parlare bassissima. La delibera con le linee guida per la predisposizione del prossimo bando dei rifiuti è piombata sulla testa di tutti senza alcuna condivisione preventiva. Se si prova a chiedere, la risposta è un disco rotto: «Non l’ha vista nessuno». Men che meno un commento, se non quello del capogruppo di Forza Italia, Giulio Marini, secondo il quale «si può sempre migliorare».

Rifiuti, bando pluriennale addio: sarà per due anni e come quello attuale. La delibera

Due anni di contratto invece di sei, costi lievitati, contenuti cambiati più volte negli ultimi tre mesi, per poi arrivare a scrivere che si prosegue «in analogia ai servizi già espletati in base all’appalto in essere». Il documento è stato consegnato ai consiglieri di maggioranza al pari di quelli della minoranza, senza discuterne prima. Ieri mattina, dopo la pubblicazione dei contenuti su queste colonne, è stata chiesta in fretta e furia una riunione dei capigruppo prima di martedì, giorno in cui la delibera verrà discussa in commissione.

Ma come si è arrivati alla prospettiva di un bando di appena due anni, dopo le polemiche su proroghe e appalti ponte? Nelle prime riunioni di maggioranza la proposta di delibera non era di due, ma di sei. Ed era molto diversa da questa: si prevedeva anche il porta a porta nella zona C, che ora resta invece invariata, ovvero zona non servita.

Pure la previsione di spesa è cambiata rispetto a quando a gennaio il sindaco disse che le linee guida sarebbero arrivate in commissione alla fine di quello stesso mese: prima era di oltre 13 milioni l’anno. Perché allora è stato ribaltato tutto? Innanzitutto a causa di uno scontro in maggioranza, soprattutto tra il sindaco Giovanni Arena e il capogruppo di Fondazione, Gianmaria Santucci. Una posizione poi condivisa anche dagli altri capogruppo.

Resta un fatto: l’appalto ponte in vigore costa 9 milioni, quello che si andrà a discutere martedì 12,5. Un ritocco dettato un po’ da qualche servizio aggiuntivo, un po’ dall’aumento del conferimento in discarica, che ha costretto a reperire fondi extra. Si parla di almeno un milione di euro. Il fattore che può far scoppiare la maggioranza è proprio questo: quei 3,5 milioni dovranno infatti essere assorbiti dalla tariffa, che aumenterà inevitabilmente. Non esattamente un’operazione simpatia, in chiave elettorale. E nessuno ha visto mai neanche il piano economico e finanziario.

L’opposizione continua a lavorare ai fianchi, stavolta con Giacomo Barelli (Azione): «Vergogna. Si è avverata la peggiore previsione possibile: sarà un altro appalto ponte – dice - senza che sia stato risolto alcun problema di quello vecchio. Perché si fa un appalto di due anni e non quello definitivo? Cosa lo impedisce? Cui prodest? Politicamente è una vergogna». Secondo Marini si può sempre migliorare: «Credo sia opportuno. Per me l’obiettivo è arrivare al 70-75 per cento di raccolta differenziata. Ad esempio mettendo isole con accessi controllati nelle zone C, fino ad arrivare al cassonetto chippato e, gradualmente, alla tariffa puntuale. Abbiamo risorse ferme in Provincia che mi auguro vengano spese per questi progetti».

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Il Messaggero