Più telecamere in città, il Comune: «Avanti con o senza fondi ministeriali»

Più telecamere in città, il Comune: «Avanti con o senza fondi ministeriali»
Nuove telecamere in città, avanti con o senza i fondi del ministero dell'Interno. E' la linea dettata da palazzo dei Priori sul fronte della sicurezza. Nel primo...

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Nuove telecamere in città, avanti con o senza i fondi del ministero dell'Interno. E' la linea dettata da palazzo dei Priori sul fronte della sicurezza. Nel primo caso la somma totale a disposizione ammonterebbe a 52mila euro, nel secondo caso invece a 36,700 euro, che è la parte di finanziamento coperta dal Comune.


Come già riportato dal Messaggero, a fine dicembre la giunta Frontini ha deciso di rispondere al bando ministeriale che annualmente finanzia i progetti per l'implementazione della videosorveglianza nei comuni. Il progetto, curato dal comandante della municipale Mauro Vinciotti, prevede 27 telecamere in più "per completare la copertura del centro e mettere un occhio anche su periferia e frazioni" e il potenziamento della rete radio. Nei giorni scorsi ha superato anche il vaglio della comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza. Ma spuntarla non sarà facile.


“È importante evidenziare – ricorda Vinciotti - che l’avviso ministeriale, così come strutturato, non premia i comuni più 'virtuosi'. Anzi, al contrario, privilegia nella concessione del finanziamento quei comuni che hanno più bisogno di sicurezza, prevenzione e controllo". L'anno scorso su poco più di duemila Comuni ammessi ai finanziamenti, Viterbo si collocò al 778esimo posto. Ma i fondi bastarono a coprire solo 416 richieste.


Quest'anno c'è un motivo in più per sperare. Un punteggio maggiore, infatti, viene assegnato a quegli enti locali che compartecipano con quote più alte. Palazzo dei priori è pronto a coprire il 70 per cento dei costi (l'anno scorso il 50). "L'amministrazione - spiega Vinciotti - crede molto in questo progetto e non ha esitato a stanziare una discreta somma per l'implementazione della videosorveglianza urbana. Una somma che sarà comunque confermata anche in caso di mancato ottenimento del cofinanziamento ministeriale”.


Al momento non sono noti quali sono i punti della città che il Comune intende coprire. "Prenderemo la decisione solo quando avremo un quadro preciso delle risorse da poter investire. Impossibile pianificare ora. Possiamo avere quattro o cinque zone in tesa. Ma bisognerà valutare anche in base a eventuali esigenze nuove o particolari che si dovessero presentare. Di sicuro ci sarà un confronto con la prefettura e le forze dell'ordine".


Soddisfatta intanto la sindaca Frontini: “Tale progetto rientra perfettamente nella programmazione delle nostre azioni amministrative sul tema sicurezza. Si inserisce, infatti, in tutte quelle operazioni volte a prevenire e a contrastare i fenomeni di criminalità diffusa, come anche il protocollo d’intesa firmato con la Prefettura per il controllo di vicinato".


“L’obiettivo - conclude la sindaca - è offrire a cittadini e ai turisti una Viterbo sicura, pulita e ordinata. È un passo fondamentale per convincere i primi ad abitare e restare in centro e i secondi a pernottare in città". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero