Ragazza caduta dalle scale, la famiglia: «Nostra figlia è stata uccisa»

Ragazza caduta dalle scale, la famiglia: «Nostra figlia è stata uccisa»
Non hanno mai smesso di dire che la loro figlia ventenne era stata uccisa. E senza esitazione hanno puntato il dito contro il fidanzato geloso. Ora dalla parte dei genitori di...

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Non hanno mai smesso di dire che la loro figlia ventenne era stata uccisa. E senza esitazione hanno puntato il dito contro il fidanzato geloso. Ora dalla parte dei genitori di Maria Sestina Arcuri c'è anche la Procura, che accusa Andrea Landolfi Cudia di omicidio volontario. «I magistrati ha commentato l'avvocato Vincenzo Luccisano del foro di Palmi, che dal primo giorno assiste la famiglia Arcuri hanno fatto capire che hanno un convincimento chiaro basato su indizi e prove. Per noi è una sicuramente importante. Certo, saremmo stati più contenti se il gip avesse accolto la richiesta di misura cautelare». Il 15 marzo scorso la Procura, dopo due mesi e mezzo di indagini, ha chiesto gli arresti per Andrea, fidanzato di Maria Sestina. Richiesta respinta dal gip Francesco Rigato dopo 30 giorni.

La ventenne, originaria della Calabria, è morta il 4 febbraio scorso dopo una caduta dalle scale. Era domenica notte: i due ragazzi avevano trascorso un weekend a Ronciglione nella casa dei nonni di lui. Qui lei sarebbe caduta procurandosi un trauma occipitale e frontale fatali. A niente è valso l'intervento neurochirurgico a cui fu sottoposta appena arrivata a Belcolle, molte ore dopo la tragedia. Secondo i consulenti della Procura, la giovane sarebbe caduta dall'alto in accelerazione, colpendo una superficie piana e liscia che le avrebbe procurato traumi profondi occipitale e frontale e una lesione lombare. La dinamica della caduta e i traumi riportati, per l'accusa sarebbero compatibili con l'omicidio volontario, non con l'incidente. «La Procura ha detto ancora Luccisano ha fatto un lavoro enorme. In due mesi e mezzo ha raccolto elementi di prova e raggiunto un convincimento chiaro. Così chiaro che dopo il rigetto del gip, in tre giorni ha deposito l'appello al Riesame potendo farlo anche in dieci. Significa che i magistrati sono assolutamente convinti degli indizi di reità». L'udienza al Riesame probabilmente si terrà a maggio. A oggi sulla morte della giovane restano i punti fermi fissati dai consulenti della Procura che hanno analizzato le ferite e che escludono una caduta con rotolamento. Parlando di accelerazione, mai di spinta. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero