Tarquinia e Ronciglione, le due caporetto del Pd nella Tuscia

Tarquinia e Ronciglione, le due caporetto del Pd nella Tuscia
Un voto amaro per il Partito Democratico, almeno nella Tuscia. Le elezioni amministrative, con sette comuni alle urne in provincia, non sorridono ai dem, che perdono due centri...

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Un voto amaro per il Partito Democratico, almeno nella Tuscia. Le elezioni amministrative, con sette comuni alle urne in provincia, non sorridono ai dem, che perdono due centri cruciali.

Intanto, Tarquinia, seconda città per numero di abitanti (in realtà in perenne alternanza con Civita Castellana) dopo il capoluogo e reduce da due mandati sotto il segno del Pd con Mauro Mazzola. Quello che doveva essere il suo erede – e che è stato anche suo assessore – Anselmo Ranucci, non è riuscito neanche a conquistare un posto per il ballottaggio. Allo spareggio di domenica 25 giugno, infatti, se la giocheranno due esponenti del centrodestra: l'imprenditore Pietro Mencarini, il più votato al primo turno, e l'ex sindaco di Civitavecchia Gianni Moscherini. Decisivi, quindi, saranno gli eventuali accordi con lo stesso Ranucci, ma anche con Renato Bacciardi (Moderati e Riformisti), e con gli altri candidati, quello del Movimento 5 Stelle Ernesto Cesarini, e Isabella Alessandrucci di Una Primavera per Tarquinia.

Ma il Pd perde anche a Ronciglione, nonostante alla vigilia del voto fosse sbarcato nel paese del Carnevale anche il presidente della Regione, Nicola Zingaretti. Qui il sindaco uscente Alessandro Giovagnoli è stato bruciato da Mario Mengoni, nonostante dopo le prime schede scrutinate sembrasse possibile una sua riconferma. Ronciglione, per la cronaca, è anche il luogo di residenza di Andrea Egidi, cioè  segretario provinciale del partito guidato da Matteo Renzi. Insomma, un risultato simbolico, per chi ama questo genere di interpretazioni.

Il Pd si può consolare con la riconferma nella vicina Capranica, dove Piero Nocchi continua la tradizione di Angelo Cappelli e batte gli sfidanti Francesco Virgili e Franco Cavaliere.
A Montalto di Castro Sergio Caci, centrodestra, mette in fila senza troppi problemi Alessandro Lucherini (centrosinistra) e il grillino Francesco Corniglia.

Ribaltone invece a Castel Sant'Elia, dove Rodolfo Mazzolini deve rinunciare al secondo mandato perché battuto da Vincenzo Girolami. A Barbarano Romano, invece, è netta la riconferma di Rinaldo Marchesti, sindaco uscente che con il 68 per cento dei voti s'impone su Marco Maria Beretta. Risultato ancora più netto arriva da Latera: qui Francesco Di Biagi, vicesindaco, succede a Luigi Fiorucci incassando l'80 per cento delle preferenze. La sfidante Patrizia Montanari si attesta sul 19 per cento, mentre il terzo candidato Marco Tordella, con soli tre voti, archivia uno 0.52 per cento che è un record negativo forse a livello nazionale.


L'affluenza finale, nella Tuscia, è stata del 73.38 per cento (oltre 27mila votanti su 37mila aventi diritto), quasi tredici punti in più della media nazionale. Barbarano Romano è stato il comune dove si è votato di più (84 per cento di affluenza), Ronciglione quello dove si è votato di meno (70
per cento).   Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero