No geotermia, primo round dal Tar a favore dei Comuni

No geotermia, primo round dal Tar a favore dei Comuni
Tutta la Tuscia e dintorni contro la geotermia: al Tar del Lazio si è svolta la prima udienza sul ricorso presentato per l'annullamento del permesso di ricerca...

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Tutta la Tuscia e dintorni contro la geotermia: al Tar del Lazio si è svolta la prima udienza sul ricorso presentato per l'annullamento del permesso di ricerca dell'impianto di Castel Giorgio. E per quello di Torre Alfina, invece, si andrà al Consiglio di Stato a breve. Angelo Ghinassi e Paolo Dottarelli, sindaci rispettivamente di Acquapendente e Bolsena, «attendono fiduciosi» l'esito.


Sul primo impianto, «in accoglimento della richiesta dice Ghinassi - il collegio ha fissato l'udienza di merito il 12 gennaio 2021, nella quale avremo la decisione definitiva sul ricorso. Il sindaco di Castel Giorgio, Andrea Garbini, nel ringraziare gli altri Comuni che sostengono l'azione legale, ha espresso soddisfazione per questo parziale risultato». A Bolsena sono sulla stessa lunghezza d'onda. «Siamo contrari continua Dottarelli e ci auguriamo che il Tar possa prendere in considerazione le nostre motivazioni su microsismicità e inquinamento delle falde, che sono sensate. E' un impianto che al nostro territorio non porta nulla, se non potenziali danni e paura nella gente. Che è con noi».
Per il progetto di Torre Alfina invece «l'udienza al Consiglio di Stato è fissata il prossimo 22 dicembre». Il ricorso continua Ghinassi - è stato promosso dai Comuni di Acquapendente, Orvieto, Castel Giorgio e Castel Viscardo, «cioè tutti quelli citati in primo grado dalla Itw&Lkw», sottolinea il sindaco, daa Provincia di Viterbo, Regione Lazio, presidenza del Consiglio dei ministri, ministero dell'Ambiente e quello dei Beni culturali e turismo. E non finirà qui. La battaglia in ogni caso continuerà perché nessun impianto è accettabile senza il consenso di chi sul territorio ci vive. Il fatto che tutti i Comuni abbiano espresso una decisa contrarietà non può essere secondario. La democrazia conclude Ghinassi - viene prima degli interessi di impresa».
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Il Messaggero