Nepi, un intero quartiere senza acqua potabile da sette mesi: «Noi, dimenticati»

Nepi, un intero quartiere senza acqua potabile da sette mesi: «Noi, dimenticati»
Abbandonati. Così si sentono da luglio gli abitanti di Colle Lidya, centro residenziale di Nepi poiché sono senza acqua potabile. La Asl ha comunicato al Comune che...

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Abbandonati. Così si sentono da luglio gli abitanti di Colle Lidya, centro residenziale di Nepi poiché sono senza acqua potabile. La Asl ha comunicato al Comune che i parametri dell’arsenico sono fuori norma e da quel momento è iniziato un calvario che dura sette mesi e che sta mettendo a dura prova la resistenza dei circa 700 residenti, la maggior parte dei quali sono pendolari con la capitale. Chi dovrebbe intervenire per sanare la situazione è il gestore dell’impianto, che è una società privata, ma il Comune di Nepi, che da parte sua dovrebbe sollecitare l’intervento, resta in posizione di attesa. In pratica è tutto fermo da oltre 200 giorni.

«Non riusciamo a venirne a capo – racconta Fabio De Angelis, presidente del comitato - perché c’è un rimpallo di responsabilità tra Comune e i proprietari dell’impianto idrico. Più volte abbiamo partecipato a riunioni con il sindaco Franco Vita, che è il responsabile della salute pubblica e che a quanto sembra negli ultimi tempi ha sollecitato la società proprietaria degli impianti a trovare una soluzione. Nello stesso tempo abbiamo chiesto al Comune di prendere in carico l’impianto e tutto il centro residenziale, visto che paghiamo le tasse in questo comune».

Secondo il comitato, «noi utenti siamo nel limbo. Stiamo pagando per situazioni pregresse che non sono state mai messe in regola e Vita non è l’unico colpevole. Ora è arrivato il momento di regolarizzare il centro abitato». In questi mesi sono state raccolte delle firme ed è stato interessato anche il prefetto di questa vicenda. Il comitato è stato anche ricevuto nel palazzo del Governo. «Ci è giunta voce che potrebbero partire degli interventi – dice De Angelis - che potrebbe essere risolutori, ma per ora sono solo voci. Intanto andiamo avanti con l’acqua minerale».

Questa la risposta del sindaco Vita: «Questo stato di cose è stato provocato da un’errata gestione da parte del centro residenziale – ha detto – negli ultimi dieci anni. Siamo disposti a prendere in carico le opere, ma prima devono essere collaudate. Per quanto riguarda l’acqua, il gestore ci ha comunicato che sussistono delle insolvenze che non hanno consentito l’adeguamento degli impianti. Io continuo a sollecitare: mi hanno assicurato che entro pochi giorni l’acqua tornerà potabile. Sul tema poi sarà convocato anche un consiglio comunale». 

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Il Messaggero