Nepi, illuminate le arcate dell'acquedotto medioevale per condannare la violenza sulle donne

Nepi, illuminate le arcate dell'acquedotto medioevale per condannare la violenza sulle donne
Ieri sera sono state illuminate di rosso le arcate dell'acquedotto medioevale e domani Nepi ricorderà la Giornata Internazionale contro la violenza sulle Donne....

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Ieri sera sono state illuminate di rosso le arcate dell'acquedotto medioevale e domani Nepi ricorderà la Giornata Internazionale contro la violenza sulle Donne. L'appuntamento è fissato per le 11 in Piazza D'Armi dove sarà installata una Panchina Rossa, simbolo della lotta alla violenza sulle donne.

«Un gesto simbolico ma significativo - ha detto il vice sindaco Annalisa Arcangeli - non una celebrazione, ma un impegno a combattere ogni rischio di arretramento culturale. Naturalmente sarà presente tutta la componente rosa del comune nepesino formata dal delegato allo sport Federica De Paolis e Giulia Perugini assessore all'istruzione. Sono state invitate le associazioni di volontariato, quelle d'arma, quelle sportive, i rappresentanti dei partiti, gli studenti e naturalmente l'intero consiglio comunale.

Sarà uno degli appuntamenti più importanti riservati alle donne nella città delle acque minerali dove nel coro l'anno vengono programmate altre manifestazioni tra cui quella dell'8 marzo. Già si sono svolte iniziative come quella sulla difesa personale e con le donne che praticano attività sportive. In questo momento non possiamo organizzare manifestazioni per via del Covid ha detto Federica De Paolis ma appena possibile proseguiremo con il programma che abbiamo già stilato per mantenere alta l'attenzione sulla violenza contro le donne . In prima fila c'è sempre il sindaco Franco Vita.

«I numeri della violenza sulle donne stanno aumentando ha detto - ed in alcuni casi coinvolgono anche i propri figli. Si tratta di tragedie familiari che ci auguriamo di non vedere più. È un fenomeno che si scontra con quella cultura che una volta relegava le donne in posizioni marginali all'interno della società».

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Il Messaggero