Nella Tuscia adesso mancano anche le guardie mediche, il bando della Asl

Nella Tuscia adesso mancano anche le guardie mediche, il bando della Asl
Guardie mediche ridotte al lumicino nella provincia di Viterbo. Da mesi tiene banco la crisi dei medici di medicina generale, scesi sotto le 200 unità per la prima volta...

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Guardie mediche ridotte al lumicino nella provincia di Viterbo. Da mesi tiene banco la crisi dei medici di medicina generale, scesi sotto le 200 unità per la prima volta dall'istituzione di questa figura. Ma la carenza di assistenza sul territorio si fa sentire anche per altri servizi, come quello appunto della continuità assistenziale.

A inizio agosto, nel corso di un comitato aziendale indetto dalla Asl, anche questa emergenza è stata sollevata. Le soluzioni prospettate in quella occasione erano alquanto drastiche: accorpare alcune sedi. Adesso la Tuscia è divisa in 14 zone per quanto riguarda la prima assistenza tra le 20 e le 8 di mattina, quando gli ambulatori dei medici di famiglia sono chiusi e a sostituirli sono proprio le guardie mediche. L'idea, per l'appunto, è quella di ridurre queste aree, unendo ad esempio Canino e Tuscania che invece storicamente vantano un presidio ciascuna. 

Ma prima di ricorrere a questo escamotage, l'azienda sanitaria locale sta cercando di percorre un'altra strada. È infatti di questi giorni  "l'avviso aperto per titoli ai fini dell’acquisizione di disponibilità per il conferimento di incarichi provvisori per garantire il servizio di continuità assistenziale". A marzo era stato fatto un altro tentativo, testando la categoria dei medici di medicina generale, ma le risposte arrivate erano state insufficienti rispetto alle necessità del territorio. Ed è così che ora la Asl ci riprova per assegnare incarichi provvisori di 24 ore settimanali. Sarà necessaria la laurea in Medicina e Chirurgia e l'iscrizione all’Ordine professionale.

Una carenza, quella delle guardie mediche, che come detto si inserisce nel più ampio quadro di mancanza dei medici di famiglia. In un anno e mezzo, il totale è calato di 30 unità. Come sottolineato spesso da Michele Fiore, il segretario della Fimmg, tra i quasi 200 dottori ancora operativi una fetta che varia tra il 10 e il 20% è costituita da professionisti ultra 70enni, andati in teoria in pensione ma che hanno accettato di restare con incarichi straordinari perché altrimenti nessuno avrebbe preso in carico i rispettivi assistiti. Nei prossimi mesi, inoltre, saranno diversi i pensionamenti. La stessa Asl ha certificato essere 53 le zone carenti di medici di medicina generale nel Viterbese: 17 sono gli ambulatori da coprire nel distretto A; 22 nel distretto B; 14 nel distretto C.  Notizia recente l'aumento dei posti stabiliti per i corsi di formazione propedeutici alla professione. Ma il percorso sarà comunque lungo: i nuovi medici non arriveranno prima di tre anni.

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Il Messaggero