I borghi della Tuscia viterbese salutano il 2019 e danno il benvenuto al 2020 con feste in piazza condite da tanta musica. Nel...
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Nel capoluogo, il concerto del 31 dicembre è ospitato, dalle ore 22,30, a piazza della Rocca, con la “Big Band” di Marcello Cirillo e del maestro Demo Morselli, impegnati in un viaggio tra le tappe più celebri della musica italiana e internazionale. Con loro l’imitatrice Emanuela Aureli, il cantante pop-trap Antony Niespolo e dj Luca Lazzari.
Sempre il 31, ma al Teatro Boni di Acquapendente, alle ore 20 aperitivo di benvenuto, e quindi alle 22.30, arrivano gli “Jashgawronsky Brothers”, inventori del genere musicale più strano del mondo: la musica del riciclo. “Si tratta – rivela il direttore artistico dello spazio aquesiano Sandro Nardi – di uno show in cui l’invenzione diventa musica e gli oggetti comuni acquistano una nuova dimensione fantastica e comica. Questi artisti hanno suonato in tutto il mondo, riscuotendo ovunque valanghe di applausi grazie alla loro originalità, simpatia e capacità di coinvolgere e travolgere il pubblico”.
Il primo gennaio riflettori accesi sul Teatro Unione del capoluogo per l’esibizione alle ore 18, del pianista, compositore, direttore d’orchestra Giovanni Allevi con “Piano solo”. L’enfant terrible della musica classica contemporanea presenta, fra agli altri, brani di “Hope Christmas”, il suo nuovo progetto musicale legato all'atmosfera del Natale, a partire dai grandi capolavori della storia per coro e orchestra.
Altri appuntamenti. Il 31 dicembre A Tarquinia, alle ore 17, nella chiesa di San Francesco, il consueto “Te Deum” per dare il benvenuto al nuovo anno, con la presenza del vescovo Luigi Marrucci. Ad Acquapendente, visita guidata al Chiostro, alla quadreria e alla chiesa romanica.
Girata la boa di Capodanno, il 2 gennaio, alle 21, torna subito operativo il Teatro dell’Unione nell’ambito della stagione promossa da comune e Atcl (associazione teatrale Comuni del Lazio) con il concerto dell’Orchestra filarmonica “Vittorio Calamani”, diretta da Hossein Pishkar. In programma: Antonin Dvorak (Danze Slave op. 64 e op. 72) e Gioacchino Rossini (Dall’opera Guglielmo Tell – Ouverture) Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero