Multe per i bivacchi e orari ridotti per i locali: è l'addio alla movida nel centro storico

Multe per i bivacchi e orari ridotti per i locali: è l'addio alla movida nel centro storico
Numeri in rosso e gente in fuga: il centro storico in apnea. E per il futuro le previsioni non sono migliori. La possibilità, sempre più concreta, è che per...

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Numeri in rosso e gente in fuga: il centro storico in apnea. E per il futuro le previsioni non sono migliori. La possibilità, sempre più concreta, è che per gli esercenti il regalo più gettonato sotto l'albero di Natale sarà un durissimo e amaro pezzo di carbone.


L'ordinanza sulla movida, che secondo le intenzioni dovrebbe contribuire nel lungo periodo al ripopolamento (anche sociale ed economico) del quartiere medievale sta avendo per ora l'effetto contrario. In media, il calo degli incassi si aggira intorno al 20% nel weekend. Va peggio durante la settimana con le strade semi deserte e luci spente prima del tempo.

«Fossi rimasto a casa venerdì sera avrei guadagnato», dice amaro Adrian Frunzescu, titolare del Baretto 2.0 di via San Lorenzo. Che poi aggiunge: «Se questa è la strada per rivitalizzare il centro storico, allora qualcosa va cambiato alla svelta». A aumentare la paura, peggiorare il clima e diffondere un clima di proibizionismo all'interno della mura, ci ha pensato l'ordinanza anti bivacco che accompagnerà la città fino alla chiusura delle festività natalizie. Un provvedimento nato per rispondere alle richieste di abitanti e commercianti di San Faustino, difeso da Palazzo dei Priori ma bocciato dai turisti.

«Parecchi mi chiedono come sia possibile una cosa del genere continua Frunzescu vivere in una città dove si passeggia con la paura di essere multati». Non è così secondo il sindaco Giovanni Arena che, vittima pure del fuoco amico, ha parlato di discrezionalità affidata ai vigili che continuano a essere un tasto dolente: pochi e non pervenuti nelle ore notturne.

Le parole di Arena non tranquillizzano a pieno. «Queste nuove regole stanno alimentando un senso di sfiducia. A volte la stanchezza prende il sopravvento sulla voglia di restare aperti», dice Alina che insieme al marito Francesco gestisce un negozio di prodotti tipici in via Cardinal La Fontaine. Senso di frustrazione condiviso, insieme alle difficoltà, anche dai ristoratori. «Non vedo l'ordinanza antibivacco come una cosa particolarmente negativa, si tratta di una regola in vigore in tante città», dice Stefano Achilli dell'Hosteria Olio d'Oliva in via San Lorenzo.


«La chiusura anticipata dei locali invece è un problema che sta tenendo lontano la gente dal centro - continua Achilli - e non c'è nessun tipo di attrattiva o incentivo. Perché venire a mangiare qui se poi scatta il coprifuoco?».
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Il Messaggero