Montefiascone, i Borgia alla Commenda: intrighi e nepotismo all'ombra del Papa

Montefiascone, i Borgia alla Commenda: intrighi e nepotismo all'ombra del Papa
Delitti, rapporti incestuosi, intrighi e un nepotismo sfrenato dominarono la scena italiana a cavallo tra il XV e il XVI secolo; un periodo che sarebbe stato ricordato come uno...

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Delitti, rapporti incestuosi, intrighi e un nepotismo sfrenato dominarono la scena italiana a cavallo tra il XV e il XVI secolo; un periodo che sarebbe stato ricordato come uno dei capitoli più indegni della storia del papato.




A raccontare chi furono i principali artefici di quella sciagurata epoca sarà Settimio La Porta in occasione della serata culturale gastronomica che si svolgerà, venerdì all’antico borgo “La Commenda” di Montefiascone.



Di origine catalana, Rodrigo Borgia si trasferì a Roma quando lo zio Alfonso nel 1455, fu eletto Papa con il nome di Callisto III.



Bruciando tutte le tappe della carriera ecclesiastica, Rodrigo, grazie all’illustre parentela, ottenne la porpora cardinalizia, l’anticamera che l’avrebbe portato al soglio pontificio. Divenne anche Governatore di Nepi dove trasformò la Rocca della città, da piccola fortezza in residenza principesca.



Divenuto Papa col nome di Alessandro VI, Rodrigo favorì con ogni mezzo i suoi figli ma li usò anche come pedine per soddisfare le sue ambizioni espansionistiche. Fu proprio durante il suo papato che sulla famiglia Borgia si riversarono le critiche e le maldicenze più feroci.



Due dei quattro figli che Rodrigo ebbe da una relazione con Vannozza Cattanei, passarono alla storia: Lucrezia raffigurata come una Messalina dispensatrice di veleni e Cesare, detto il Valentino, considerato uno spietato e corrotto condottiero assetato di denaro e di potere.





Ai Borgia furono attribuiti i peggiori vizi e nefandezze, tanto che ci fu chi scrisse: «Lucrezia, figlia del santo padre, stava per partorire, e a Roma non si sapeva se il bambino fosse del Papa, o di suo figlio, il duca di Valentinois, o del marito di Lucrezia, Alfonso d'Aragona, che passava per impotente ».



Molto è stato detto e scritto su questa famiglia ma non sempre gli avvenimenti narrati hanno rispecchiato la realtà dei fatti. Alcuni storici e lo stesso Dario Fo nel suo libro “La figlia del Papa” hanno cercato di ridimensionare le accuse di perversione che furono rivolte a Lucrezia.



Un fatto certo è che la sua fama di donna corrotta s’interruppe quando sposò Alfonso D’Este primogenito del Duca di Ferrara: iniziò a portare il cilicio sotto gli abiti e ascoltare letture religiose durante i pasti.



Voleva redimersi dai suoi peccati? Ascoltando Settimio La Porta riusciremo a meglio comprendere la verità su una delle più potenti famiglie nobile del Lazio. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero