Medici di famiglia, anche a Viterbo pronto l'esposto contro i no vax: "Ci sentiamo minacciati"

Fiore a sinistra
“Tutto è partito da Viterbo. Sono state le denunce dei medici di famiglia della provincia ad accendere i riflettori sul fenomeno. Così, nei prossimi giorni,...

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“Tutto è partito da Viterbo. Sono state le denunce dei medici di famiglia della provincia ad accendere i riflettori sul fenomeno. Così, nei prossimi giorni, anche noi andremo con l’avvocato alla Procura della Repubblica per depositare l’esposto”. Michele Fiore, segretario della Fimmg provinciale, è stato tra i primi d’Italia a portare a conoscenza dell’opinione pubblica le strategie studiate dai no vax per aggirare l’obbligo del green pass e ottenere l’esenzione. Da più di un mese, diverse le Pec o le lettere – firmate anche da avvocati – che alcuni assistiti hanno recapitato ai propri medici di base per differire il più possibile la somministrazione.

C’è chi pretende gli venga prescritta con esenzione una enormità di analisi ed esami per valutare lo stato di salute prima di vaccinarsi. “Abbiamo fatto due conti, chiedono prestazioni per oltre mille euro”, spiega Fiore. C’è poi chi diffida il medico all’ostensione della prescrizione finalizzata al trattamento vaccinale. Insomma, dovrebbe essere il dottore a prescrivere loro il farmaco. E ci si spinge a pretendere che metta nero su bianco che, una volta vaccinati, non si avranno effetti collaterali. “Sono richieste assurde perché – sostiene Fiore – nessuno può certificarlo. Quando prescriviamo un farmaco, valutiamo la storia clinica del paziente ma non possiamo conoscere tutti gli effetti. La nostra è una professione intellettuale: garantisce i mezzi ma non i risultati”.

Di fronte a simili pressioni, alcuni medici della Tuscia hanno ricusato i pazienti per il venir meno del rapporto di fiducia che dovrebbe legarli. Situazione che è stata portata all’attenzione della categoria nazionale e regionale, sfociando – visto il moltiplicarsi delle lettere - nel primo esposto depositato alla Procura di Roma. “Ma l’iniziativa verrà riproposta anche nelle altre province laziali. Quello che chiederemo è di valutare se nelle richieste non sia possibile ravvisare ipotesi di reato, ovvero minacce verso i medici per minare la libertà di prescrivere secondo scienza e coscienza”, annuncia Fiore. Che aggiunge: “Deontologicamente non si può prescrivere per compiacere l’assistito. Inoltre, queste richieste improprie e dai toni minacciosi creano uno stato di angoscia nei medici che non si può sottovalutare”.

Infine, Fiore denuncia quello che per ora definisce “solo un sospetto di molti colleghi” e che, qualora venisse comprovato, “ci costringerebbe alla denuncia”. Si tratterebbe dell’ultimo escamotage studiato per aggirare le norme sul Green pass dal 1 febbraio obbligatorio per accedere a quasi tutti i servizi. “Stiamo notando – racconta – che intere famiglie notoriamente no vax si sono positivizzate. Il sospetto è che siano riusciti a ottenere un risultato positivo, mandando un contagiato in farmacia o in un laboratorio con la propria tessere sanitaria. Non controllando il documento, in pratica il già positivo si spaccia per il no vax che così, a isolamento finito, aggira l’obbligo del certificato verde. Stiamo approfondendo”, chiude.

 

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Il Messaggero