Manuali, il netturbino «violentatore» la mattina in tribunale e la sera in tv: fa la comparsa in "Mameli"

Manuali, il netturbino «violentatore» la mattina in tribunale e la sera in tv: fa la comparsa in "Mameli"
«Un piacione, belloccio, ci sapeva fare», così lo hanno descritto le sue presunte vittime. Ubaldo Manuali aveva una faccia da attore. Inseguiva la...

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«Un piacione, belloccio, ci sapeva fare», così lo hanno descritto le sue presunte vittime. Ubaldo Manuali aveva una faccia da attore. Inseguiva la notorietà nel mondo dello spettacolo: faceva la comparsa nei film e nelle serie tv, oltre alle serate in discoteca. Martedì mattina il netturbino 59enne di Roma era in un’aula del tribunale di Viterbo per rispondere delle accuse di violenza sessuale; mentre la sera il suo viso è apparso nello schermo di milioni di italiani: era una delle comparse nella serie tv Rai dedicata a Goffredo Mameli, interpretato dall’attore Riccardo De Rinaldis. 

Manuali è stato ripreso in pochi fotogrammi, ripetuti nel corso della serie, tratti dalla stessa scena: una battaglia dei patrioti italiani contro l’esercito austroungarico. La prima apparizione proprio all’inizio del primo episodio, e poi nel quarto, intorno alla fine. Per l’esiguità della parte Manuali non è stato neanche menzionato nei titoli di coda.

Ma a lui forse poco importava. L’importante era la comparsata da sfoggiare sui social: faceva leva su questa sua passione, tra le altre cose, per piacere alle donne. E ci teneva a ribadirlo sul suo profilo Facebook in cui postava scene in costume, vestito da antico romano, e raccontava della sua piccolissima parte in “Tutti a Ostia Beach”, il film con Alvaro Vitali uscito al cinema nel 2013. Si paragonava a Keanu Reeves nella sua interpretazione in John Wick. 
Manuali però adesso è ai domiciliari e non può godersi questo sorso di celebrità: è accusato di aver narcotizzato, violentato almeno tre donne e poi di diffuso i video di quei rapporti non consenzienti. Contattava le donne su Facebook, via Messenger, e si presentava premuroso: dopo una fitta corrispondenza virtuale, scattava l’incontro dal vivo.

Martedì il processo a suo carico è entrato nel vivo e davanti al giudice del tribunale di Viterbo hanno parlato due delle sue presunte vittime. «Ho scoperto di essere stata violentata guardando un video che aveva la polizia. Ero nuda dalla vita in giù. Producevo un lamento, come uno strazio, mentre lui ansimava. Quel lamento non riesco a toglierlo dalla testa. Aver capito, aver sentito e visto, mi ha stravolto la vita», ha detto la donna proveniente da un paesino della Tuscia che per prima ha denunciato Manuali. L’altra mattina era presente anche lui che, seduto dietro i suoi avvocati, Tiziana Rocchetti e Fabio De Luca, non si è mai scomposto.

«Ci siamo conosciuti sui social - ha raccontato la donna - in tre anni ci siamo visti cinque volte. Tre aperitivi e due cene. Era un’amicizia. Aveva qualcosa nel viso che non mi convinceva. Però era gentile, si preoccupava. Ma la sera del 15 gennaio 2023 si è mostrato per quel che era. Di quella notte non ricordo niente. È venuto a cena, voleva che bevessi. Poi il vuoto. Ricordo solo che mi sono svegliata alle 4 del mattino e ho visto la sua divisa da netturbino sul divano. Lui era sdraiato accanto a me con i pantaloni slacciati. L’ho cacciato». Poi la corsa al pronto soccorso e gli accertamenti per violenza sessuale. E la certezza di avere ancora nel sangue il narcotico che lui le aveva fatto bere.

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Il Messaggero