Maltempo, al Poggino le buche diventano piscine. Cantiere lumaca, sostituita la rete pericolante

Maltempo, al Poggino le buche diventano piscine. Cantiere lumaca, sostituita la rete pericolante
Buche come piscine al Poggino. La pioggia caduta in questi giorni ha dato il colpo di grazia alle strade già martoriate della zona artigianale. Un mix letale: da una parte...

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Buche come piscine al Poggino. La pioggia caduta in questi giorni ha dato il colpo di grazia alle strade già martoriate della zona artigianale. Un mix letale: da una parte le condizioni meteo e dall’altra il traffico ancora più intenso con l’avvicinarsi delle feste natalizie in questa parte della città. Lungo l’asse di via dell’Industria e nelle sue strade laterali si sono formate nuove buche mentre quelle esistenti si sono ulteriormente allargate rispetto alla situazione descritta nei giorni scorsi dal Messaggero.

Da allora c’è stato un solo parziale miglioramento: è stata rimossa e sostituita la parte di recinzione cadente intorno al cantiere per i lavori sistemazione dell’asse viario con l’installazione di pensiline fotovoltaiche. Sistemazione si fa per dire, perché il cantiere che il 21 dicembre compirà un anno è proprio uno dei fattori che sta causando maggiori problemi agli automobilisti, ostacolando la visibilità. Il cantiere è ancora fermo a quanto pare.

Invece, dopo la segnalazione i pali di legno che sorreggevano una pesante rete di ferro, tutti inclinati in avanti forse dopo l’impatto con qualche automezzo e che potevano cadere da un momento all’atro sulla strada insieme alla recinzione, sono stati rimpiazzati con una rete più leggera di plastica, più bassa, fissata su alcuni paletti. Pali e rete vecchi sono ora ammassati al centro del cantiere.

Uno slalom. E’ ciò che devono affrontare ormai gli automobilisti viterbesi che attraversano la zona artigianale, costretti a manovre sempre più spericolate nel tentativo di evitare danni alla propria vettura, anche zigzagando da una parte all’altra della carreggiata con il rischio però di provocare un incidente. Crateri dai bordi particolarmente “taglienti”, ricolmi d’acqua. All’apparenza sembrano solo pozzanghere.  In altri casi neanche è facile identificarli a causa dell’effetto “specchio”. Rappresentano il pericolo maggiore per chi guida, perché l’automobilista in genere se ne accorge solo all’ultimo e a quel punto quasi d’istinto sterza di botto per evitare di distruggere gli pneumatici.

Tre i punti più critici, agli incroci di via dell’Industria con via dei Sindacati, via dell’Agricoltura e via Mainella. La strada messa peggio invece è Strada Rinaldone, che fa da raccordo con la Cassia. Praticamente lì l’asfalto non esiste più, ma è solo un susseguirsi di buche. Sembra di guidare sulla luna. Mentre nella metà alta di via dell’Industria sono profondissimi i segni lasciati a terra dai lavori per la posa della fibra ottica. Oltre che sull’asfalto, anche usi marciapiedi, vicino alle centraline. Sul lato opposto a quello in cui si trova la nuova sede delle Poste una buca è coperta solo da un segnale di pericolo. Sta in quelle condizioni di parecchio e nel frattempo viene usata anche come cestino per l’immondizia.

Quando interverrà il Comune? Non a breve. Gli unici interventi annunciati per ora per le asfaltature in città riguardano largo Marconi, la rampa di accesso alla superstrada sulla Tuscanese e l'incrocio tra via della Grotticella/via Sabotino e via Rossini. Sicuramente altrettanto bisognose. Ma il Poggino, si diceva, non era una priorità?

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Il Messaggero