Lo sport ed i giovani al tempo del Covid: all'oratorio di don Pino attività in sicurezza e aiuti a chi è in difficoltà

Lo sport ed i giovani al tempo del Covid: all'oratorio di Don Pino attività in sicurezza e aiuti a chi è in difficoltà
In questo periodo sospeso, dove i punti fermi della vita quotidiana sono stati stravolti dall’arrivo della pandemia, il binomio sport-giovani ha subito uno stravolgimento...

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In questo periodo sospeso, dove i punti fermi della vita quotidiana sono stati stravolti dall’arrivo della pandemia, il binomio sport-giovani ha subito uno stravolgimento negativo simile a quello scolastico. Stare davanti ad un computer per seguire una lezione didattica a distanza non è la stessa cosa che vivere giornalmente una classe reale, così come non è la stessa cosa piazzarsi davanti ad una consolle per giocare ad un videogioco con gli amici piuttosto che ritrovarsi su un campo da calcio o su un parquet per una partita vera. La socialità è stata azzerata dal Covid-19 e mai come in questo momento diventano fondamentali gli oratori, luoghi di ritrovo storici che negli anni hanno subito mutazioni evidenti.


Don Pino Currè, parroco della comunità della Mazzetta e responsabile dell’oratorio Don Alceste Grandori, si dice preoccupato per i danni che sta facendo e che farà questo maledetto virus.
Lui però non se ne sta con le braccia conserte ed ha reiventato il modo di frequentare il suo oratorio partendo proprio dallo sport e dalle tante altre attività che vedono coinvolti i giovani che lo frequentano.
«Dallo scorso febbraio ho chiuso il campo da calciotto in sintetico ed interrotto tutte le altre attività – racconta Don Pino – i ragazzi però stanno soffrendo molto questa situazione e allora ho pensato di farli partecipare ad altre iniziative. Noi abbiamo tra i 25-30 giovani che frequentano la nostra struttura; vanno dagli 8 ai 21 anni e tutti i giorni stanno qui dal primo pomeriggio fino a sera. Giocano a basket e pallavolo, stanno attenti a non assembrarsi: il calcio purtroppo non possono farglielo fare ma senza sport di base a questi giovani, è come se mancasse un pezzo di corpo».
E allora insieme allo sport ecco tante altre attività formative.
«I genitori sanno che stanno da noi e non si preoccupano. La scuola e lo sport ha singhiozzo hanno stravolto la vita di molti ragazzi. Quando stanno qui li coinvolgo nella manutenzione della struttura; gli faccio tagliare l’erba e dipingere in più mi aiutano a consegnare i pacchi di pasta per le famiglie in difficoltà seguite dalla Caritas».
Un vissuto reale che evita la dispersione sociale.

«Molti giovani mi chiedono se possono aiutare queste famiglie togliendosi magari la paghetta settimanale dei genitori – racconta Don Pino – rimangono sorpresi toccando con mano questa fase difficile che sta investendo tutto il mondo. Amo lo sport e lo sport insegna i valori della vita: nel mio oratorio la missione principale è questa». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero