Liste di attesa, una lettera fa la differenza. Per la prima volta, la Asl riesce a garantire le urgenze e le urgenze brevi. Tutto a seguito della riorganizzazione delle...
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“Stiamo rivoluzionando il sistema. Già negli ultimi mesi del 2017 – rivendica Massimo Foglia, responsabile per l’azienda delle liste di attesa– siamo riusciti a garantire le urgenze. Per le altre prestazioni in alcuni casi è vero che c’è da aspettare: non abbiamo personale a sufficienza ma ci stiamo attrezzando anche per quello con concorsi finalizzati alle assunzioni”. La gastroenterologia resta uno dei nodi da sciogliere: se le prestazioni con priorità sono garantite in 11 giorni, quelle prive variano dai 253 giorni di attesa per una visita a Tarquinia fino ai 368 giorni per una colonscopia a Belcolle, Acquapendente e Tarquinia, ovvero in tutti gli ospedali che le effettuano. Non va molto meglio per la gastroscopia che oscilla tra i 313 giorni di Civita Castellana e i 363 di Belcolle. Stesso discorso per l’altro reparto critico: mammografie, Tac, ecografie e risonanze con priorità vengono effettuate in un periodo che varia tra i 4 e gli 11 giorni, nel caso non siano prioritarie salgono fino ai 349 giorni di attesa per una Tac all’Andosilla.
Per continuare ad abbattere i tempi, oltre alle assunzioni la prossima settimana si insedierà il primo osservatorio sulle liste di attesa in cui siederanno anche sindacati, pediatri e medici di base. Inoltre, entro pochi mesi il dottore che ha in cura un paziente potrà prenotare direttamente i controlli che così verranno scorporati dalle prime visite, andando a ridurre ulteriormente gli elenchi. “È un processo lungo e faticoso – conclude Foglia – ma stiamo operando una piccola rivoluzione”. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero