Liceo del Made in Italy, tre gli istituti della Tuscia alla prova delle iscrizioni: se basse, si rinvia di un anno

Liceo del Made in Italy, tre gli istituti della Tuscia alla prova delle iscrizioni: se basse, si rinvia di un anno
"Promuovere le conoscenze e le abilità connesse all’eccellenza dei prodotti e della tradizione italiana attraverso un percorso liceale alla valorizzazione dei...

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"Promuovere le conoscenze e le abilità connesse all’eccellenza dei prodotti e della tradizione italiana attraverso un percorso liceale alla valorizzazione dei singoli settori produttivi nazionali che tengano conto delle specifiche vocazioni dei territori”. È questa, su carta, la mission con cui è nato il nuovo liceo del made in Italy. Un percorso di studi promosso dal Governo Meloni e che nella Tuscia adesso è alla prova delle iscrizioni.

Potenzialmente, erano cinque le secondarie statali interessate all’attivazione: il liceo Santa Rosa a Viterbo, l’Iis a Bassano Romano, il Meucci di Ronciglione (nella sede di Nepi) nonché gli omnicomprensivi di Orte e Acquapendente. Alla fine, però, solo due scuole pubbliche e una paritaria hanno attivato il percorso nell’ambito delle Scienze umane: il Santa Rosa, il liceo di Nepi e il Rousseau (nel capoluogo). Le iscrizioni sono partite il 23 gennaio e si chiuderanno il 10 febbraio. Dal riscontro, dipenderà l'attivazione del nuovo liceo: i requisiti richiesti perché si parta già dall’anno scolastico 2024/2025 sono infatti il numero degli iscritti, la dotazione organica del personale docente e la disponibilità di locali idonei. In caso mancassero, la decorrenza slitterebbe di un anno.

Il Santa Rosa di Viterbo pubblicizza così il nuovo percorso didattico: “Gli studenti che completano il Made in Italy raggiungeranno risultati di apprendimento comuni a tutti i licei, ma acquisiranno anche una serie di conoscenze specifiche. Tra queste, la capacità di sviluppare competenze imprenditoriali in grado di promuovere e valorizzare i specifici settori produttivi del Made in Italy”, riporta il sito della scuola. Nel corso di studi, anche due lingue straniere.

Esulta per l’adesione dei tre istituti (su un totale di 12 in tutto il Lazio) il deputato di Fdi, Mauro Rotelli. “Esprimo grande soddisfazione per questa notizia. La possibilità per la Tuscia – commenta il parlamentare – di avere ben tre istituti che potranno attivare l’indirizzo del Made in Italy, è una grande opportunità per i nostri ragazzi e i nostri giovani. Una provincia come la nostra che in tema di eccellenze e di promozione territoriale ha moltissimo da dare, credo sia il sito ideale per l’attivazione di questo percorso di studi”. Rotelli ricorda che lo scopo del liceo del Made in Italy è promuove le conoscenze e le abilità connesse all’eccellenza dei prodotti e della tradizione italiana attraverso un percorso liceale completo. “Auspico – ricorda il deputato - veramente che molti ragazzi possano scegliere questo percorso che sono certo potrà offrire loro un futuro magari proprio sul territorio”. Rotelli infine invita “i dirigenti scolastici ad attivarsi per promuovere anche questo indirizzo nelle scuole secondarie attraverso tutti gli strumenti necessari”. Anche perché, come detto, in caso di scarsa adesione il percorso verrà rinviato di un anno.

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Il Messaggero