Lavoro, nel Viterbese si sono registrati meno infortuni nei primi mesi del 2023

Lavoro, nel Viterbese si sono registrati meno infortuni nei primi mesi del 2023
Diminuiscono gli infortuni sul lavoro nei primi cinque mesi del 2023, aumentano le malattie professionali: è il quadro che esce dall’ultimo rapporto INAL aggiornato...

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Diminuiscono gli infortuni sul lavoro nei primi cinque mesi del 2023, aumentano le malattie professionali: è il quadro che esce dall’ultimo rapporto INAL aggiornato al 31 maggio. Guarda il bicchiere mezzo pieno il segretario della CISL Fortunato Mannino che se da una parte plaude «agli effetti di una nuova e più attenta politica della sicurezza sul lavoro», dall’altra chiede attenzione «per un dato, quello della malattie professionali, da non sottovalutare». In entrambi i casi Mannino invita a «non abbassare la guardia perché la sicurezza deve essere una priorità». Nel report regionale, che offre anche una parallelo tra maggio 2022 e maggio 2023, la provincia di Viterbo segue il trend discendente che caratterizza il Lazio.

Nel quinto mese dell’anno in corso le denunce di infortunio sono state 131 contro le 199 del maggio dello scorso anno; 744, invece, da gennaio contro le 1297 dello stesso periodo 2022. Spiega il report come su base regionale il calo riguarda tutti i settori, con percentuali quasi identiche, ad esclusione delle costruzioni, dove le denunce sono rimaste sullo stesso livello per effetto, anche, dell’aumento degli iscritti alla cassa edile e del personale occupato grazie all’effetto dei bonus. «La riflessione a cui ci portano questi dati – continua Fortunato Mannino -  è che l’attenzione all’utilizzo di tutti i sistemi di protezione individuali e dei macchinari sta portando risultati soddisfacenti risultati».

Risultati che, invece, non si percepiscono leggendo i dati sulle denunce di malattie professionali che, non manifestandosi in seguito a fatti traumatici, sono legate alla salubrità dell’ambiente di lavoro e dalla stessa modalità con la quale vengono svolte le mansioni. Nello specifico la crescita e del 20 per cento sia su base regionale che provinciale; in totale, infatti, nel Lazio le denunce sono passate da 413 a 533 nel mese di maggio, e da 1.814 a 2.306 nel raffronto tra gennaio-maggio 2022 e lo stesso periodo 2023.

Nel Viterbese da 38 a 53 mese su mese e da 142 a 189.  A crescere le denunce di tumori come malattia professionale a seguito di esposizione a materiali cancerogeni. In aumento anche quelle relative alle malattie del sistema osteo-muscolare, malattie che derivano, tra le altre cose, dall’usura eccessiva delle articolazioni dovuta a movimenti ripetitivi o a carichi pesanti e rappresentano la fetta più larga del totale delle denunce. Conclude Mannino: «Per queste patologie si può e si deve solamente intervenire sulla salubrità del luogo di lavoro e sulla riduzione degli sforzi fisici dei lavoratori rivedendo i sistemi e l’organizzazione dei sistemi di produzione. La Cisl è pronta a fare la sua parte».

 

 

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Il Messaggero