Latera, spunta la lista dei candidati in trasferta (e quasi tutti con la divisa)

Una veduta di Latera
Il dialettale: «So' quelle de le 5 stelle». Il nostalgico: «No, sono i neofascisti. La maggioranza: «Qui non li abbiamo mai visti». La...

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Il dialettale: «So' quelle de le 5 stelle». Il nostalgico: «No, sono i neofascisti. La maggioranza: «Qui non li abbiamo mai visti». La presentazione di una terza lista – Progetto popolare – alle prossime elezioni comunali di Latera è il bello della democrazia: non solo sorprende le due liste già preventivate (Insieme per Latera e Latera Futura), ma spiazza anche i cittadini. Candidato sindaco è il giovane Marco Tordella, 23enne di Colleferro, e dietro di lui altri dieci candidati, quasi tutti oltree la quarantina, due donne, nessuno proveniente dal piccolo borgo dell'alta Tuscia. «Sono venuti il venerdì, alla scadenza della presentazione delle liste. Molto gentili. Hanno sbrigato le pratiche e se ne sono andati», dice il sindaco uscente Luigi Fiorucci.


Dunque, chi sono questi di Progetto popolare? Basta una rapida ricerca su internet per capire che almeno cinque candidati consiglieri appartengono al corpo della polizia penitenziaria. Qualcuno è in servizio al carcere femminile di Civitavecchia, altri a Roma. «Ma no – dice Tordella – gli agenti sono soltanto due. Gli altri sono tutti impiegati statali. E io sono non occupato». E allora, perché Latera? «Abbiamo scelto così. Ci veniamo a fare le passeggiate...», risponde l'aspirante sindaco. Fatto sta che lì nessuno li conosce: «Ma qualche voto è già assicurato. Se verremo a fare campagna elettorale? Quando organizzeremo qualcosa ve lo faremo sapere».

E Progetto popolare? «Puntiamo alle Regionali dell'anno prossimo. A queste amministrative corriamo in sedici comuni, tra Lazio, Molise e Abruzzo. Mio padre per esempio è candidato sindaco a Civitella Alfedena». Che sta in provincia de L'Aquila, ha 320 abitanti (Latera ne ha 933): il candidato sindaco di Progetto popolare è il 53enne Luca Tordella, papà di Marco e poliziotto della penitenziaria.


Ma perché tra gli agenti delle fiamme azzurre (ma anche delle altre forze di polizia) impazza tutta questa passione per la politica di provincia? I maligni dicono perché una candidatura vale 30 giorni di aspettativa retribuita, visto che non è permesso prestare servizio quando sono in campagna elettorale. E presentare una lista in un paese con meno di mille abitanti è facile, burocraticamente parlando: non serve raccolta firme. Un Marco Tordella provò, sempre con Progetto popolare (e sempre con lo stesso programma basato su “rispetto della legalità, trasparenzae dialogo”), a correre a Sambuci, nel 2014 e a Cineto Romano, nel 2016, piccolissimi centri della provincia di Roma. Prese rispettivamente 4 voti (0.70 per cento) e 3 voti (0.65). Stavolta a Latera le cose andranno meglio? Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero