La Provincia "sfratta" il centro di istruzione per adulti. Lo Snals: "Ci ripensi almeno per un anno"

La Provincia "sfratta" il centro di istruzione per adulti. Lo Snals: "Ci ripensi almeno per un anno"
Si scrive “revoca”, si legge “sfratto”. La Provincia di Viterbo vuole indietro i locali di piazza Mario Fani che dal 2018 ospitano il Cpia Giuseppe Foti. E...

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Si scrive “revoca”, si legge “sfratto”. La Provincia di Viterbo vuole indietro i locali di piazza Mario Fani che dal 2018 ospitano il Cpia Giuseppe Foti. E di fatto il centro provinciale per l’istruzione degli adulti (ex Cpt) dovrà trovarsi in fretta e furia un’altra sede. “Quello creato è un problema grave per il sistema di istruzione di Viterbo. Nel rimpallo di responsabilità, che fine fanno docenti e dirigente? La situazione va ragionata e valutata intorno a un tavolo con tutti i soggetti coinvolti”, chiede a gran voce Brunella Marconi, segretaria provinciale dello Snals Confsal.

I fatti, innanzitutto. Nel 2014 sono stati istituiti nel Lazio 12 Centri provinciali per l’istruzione degli adulti, poi ridotti a dieci. Quello di Viterbo, il numero 5, a seguito del dimensionamento regionale del 2022, “oltre alla presenza di sedi associate su Viterbo, Civita Castellana, Civitavecchia, Ladispoli e Fiumicino e il raccordo con le sedi del secondo livello già presenti in Viterbo, Tarquinia, Civitavecchia, Fiumicino, Ladispoli, Bracciano e Civita Castellana, ha aggiunto il raccordo con la sede di secondo livello dell’Iis Enrico Mattei a Cerveteri”, come si legge nel piano triennale dell’offerta formativa 2022-2025. Dunque, attualmente il numero di istituti di secondo grado che costituiscono l’unità didattica del Cpia Foti è pari a 10. 

Si tratta di una tipologia di istituzione scolastica pubblica che garantisce un’offerta formativa, per adulti e giovani adulti, idonea al conseguimento del titolo di studio conclusivo del primo ciclo d’istruzione o all’assolvimento dell’obbligo d’istruzione con il rilascio della conseguente certificazione. Il Cpia Foti è uno dei 130 nazionali e tra questi uno degli 8 interprovinciali. Una struttura che quindi “ha una caratterizzazione interprovinciale, essendo costituito dal centro amministrativo ubicato dal 1° settembre 2018 nella sede amministrativa di Viterbo, in piazza Mario Fani (qui anche la sede didattica, ndr), e da quelle associate dislocate presso istituti scolastici anche fuori provincia”. 

Il nodo del contendere è la sede messa a disposizione dell’ente di via Saffi che ora la reclama indietro. Ma su cosa si basa lo sfratto? Il Cpia offre anche percorsi di istruzione del primo ciclo (ex licenza scuola media) dei minori che abbiano compiuto i 16 anni e della popolazione adulta sprovvista di relativo titolo di studio. La secondaria di primo grado fa capo ai Comuni: su questo fa leva la Provincia per chiamare in causa Palazzo dei Priori.

In una recente comunicazione, il presidente Alessandro Romoli rimarca che Palazzo Gentili “non intende continuare a esercitare funzioni poste dalla normativa in capo ad altre amministrazioni che dovranno provvedere a garantire il servizio per l’istruzione di primo livello, individuando spazi idonei a tali scopi, eventualmente ricorrendo al mercato immobiliare laddove non vi sia la possibilità di utilizzo di locali propri”.

Ma lo Snals richiama la Provincia al senso di responsabilità: “Chiediamo che per un altro anno si concedano gli spazi di piazza Fani. Nel frattempo – suggerisce Marconi – Palazzo Gentili, Comune, centro di formazione e sindacati collaborino per trovare una nuova sede idonea. Il danno che si creerebbe al personale e agli studenti che usufruiscono della scuola sarebbe altrimenti enorme”.

 

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Il Messaggero