La pioggia allaga i campi, agricoltura viterbese in crisi. Scuole chiuse sul litorale

La pioggia allaga i campi, agricoltura viterbese in crisi. Scuole chiuse sul litorale
Una palude che si estende per centinaia di ettari. Quattro giorni di pioggia ininterrotta hanno cambiato il volto del litorale. La tregua attesa per ieri è durata la spazio...

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Una palude che si estende per centinaia di ettari. Quattro giorni di pioggia ininterrotta hanno cambiato il volto del litorale. La tregua attesa per ieri è durata la spazio di una mattina. Dal primo pomeriggio le precipitazione sono riprese e continuate, a tratti con violenza, per tutto il giorno.


Dal primo novembre sono stati 254 i millimetri di acqua caduti, quanti in media nell'intera stagione autunnale. Numeri che stanno mettendo in crisi le aziende agricole. Da Tarquinia a Pescia Romana (dove complici raffiche di vento si registra la situazione peggiore), fino all'entroterra di Canino, Cellere e Tuscania, nessuna è stata risparmiata. Per Giuseppe Mariotti, agricoltore e presidente della sezione Coldiretti di Montalto di Castro, la situazione è tragica. «I campi sono invasi. I fiumi e tutti i torrenti principali sono esondati. La semina cerealicola è compromessa, per avere le condizioni ottimali e riprendere il lavoro non basteranno due mesi. È un disastro sotto tutti i punti di vista».



I danni si misurano in centinaia di migliaia di euro e il margine d'errore alto. La situazione peggiore è per gli orticoltori. «Parliamo di raccolti compromessi al 50%, mesi di lavoro persi irrimediabilmente», continua Mariotti. Perdite alle quali si aggiungono la paura per la nuova ondata di maltempo attesa per oggi (nelle previsioni minore per entità e durata rispetto a quella del weekend) e la rabbia per una serie di accorgimenti che non sono stati presi. «Quello che stiamo attraversando un momento eccezionale, ma gli eventi naturali hanno solo una parte di responsabilità, la situazione doveva essere monitorita, specialmente quella legata al controllo e pulizia dei corsi d'acqua. C'è stata troppo superficialità».


«Siamo sott'acqua dice Maria Di Simone di un'azienda biologica a Sant'Agostino non solo il terreno, anche i pascoli sono in difficoltà. Superare il mese di dicembre per la semina potrebbe avere un impatto pesante». Uno stato di crisi certificato dalla stessa Coldiretti, che in queste ore sta preparando una documento da presentare in Regione parallelamente alla richiesta di stato di calamità annunciata dal sindaco Sergio Caci. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero