Punto e a capo. La Lega a Civita Castellana vuole fermarsi, ragionare e ripartire con un nuovo progetto politico eamministrativo dopo le brutte figure collezionate dalla giunta...
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A suonare il gong è stato Valerio Turchetti, presidente del consiglio comunale e figura di spicco dei leghisti, stanco di dover sempre parare i colpi dell'opposizione. Come sui casi biblioteca, sul mancato viaggio ad Auschwitz e Talete.
«Dopo sei mesi dalla nostra elezione dice Turchetti il periodo di prova è terminato. E' il momento di tirare le somme: abbiamo fatto cose positive, ma va visto anche ciò che è stato sbagliato e trovate le soluzioni, anche drastiche se è necessario, per ripartire. Stiamo perdendo troppi consensi».
Un rimpasto di giunta? «Sì, certo - ha detto Turchetti - sostituendo i tecnici con persone che hanno la politica nel sangue e sanno interpretare le esigenze della città». Tradotto in parole povere, due gli assessori sulla graticola: Marco Gemma (bilancio) indipendente e revisore dei conti della precedente giunta di sinistra; Paola Goglia (lavori pubblici) della Lega, che pare non più in sintonia.
Per il sindaco Caprioli la sfiducia è dietro l'angolo. «Il rapporto con Caprioli è difficile - spiega Turchetti - ma per ora resta il nostro sindaco. Con il suo voto a favore sugli aumenti di Talete si è giocato l'ultimo jolly. Al prossimo errore la soluzione sarà farlo tornare un semplice cittadino». Per il sindaco è quindi probabile un divorzio dalla Lega. Ma va rivisto anche il rapporto con FdI. «Sì. ne ho parlato con Giampieri. Non è da rivedere il rapporto, ma tutto il resto anche se la scelte delle persone, in base agli accordi elettorali, sono di loro competenza».
Anche Alberto Cataldi, assessore alla Cultura e vice sindaco, sarà al centro della discussione tra i partner. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero