La Guardia di finanza celebra il 249esimo: «​Scoperti 169 furbetti del reddito di cittadinanza e 129 evasori totali»

Finanza
Scoperti 169 furbetti del reddito di cittadinanza e 129 evasori totali. Sono solo alcune dei numeri raccontati ieri mattina dal comandante provinciale della Guardia di Finanza...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Scoperti 169 furbetti del reddito di cittadinanza e 129 evasori totali. Sono solo alcune dei numeri raccontati ieri mattina dal comandante provinciale della Guardia di Finanza Carlo Pasquali durante la cerimonia per 249° anniversario della fondazione del corpo delle Fiamme gialle. La giornata si è svolta a Palazzo Vitelleschi a Tarquinia, sede del museo archeologico nazionale, alla presenza del prefetto di Viterbo Antonio Cananà e del comandante regionale Lazio della Guardia di Finanza Virgilio Pomponi, oltre alle principaliautorità civili e militari del territorio.

«I controlli sul reddito di cittadinanza - ha spiegato il colonnello Pasquali - , svolti in collaborazione con l’Inps hanno riguardato, in maniera selettiva, soggetti connotati da concreti elementi di rischio. Nel complesso, sono stati scoperti illeciti per quasi 2 milioni di euro tra contributi indebitamente percepiti e quelli fraudolentemente richiesti e non ancora riscossi - e sono state denunciate 168 persone. L’azione del corpo nel contrasto ai fenomeni corruttivi e ad altri delitti contro la pubblica amministrazione è stata svolta facendo leva sulle peculiari potestà investigative che connotano la polizia economico-finanziaria e sviluppando indagini strutturate, di natura tecnica, finanziaria e patrimoniale, volte a ricostruire le regie criminali e il ruolo dei soggetti coinvolti».

Nel 2022 e nei primi cinque mesi del 2023 il comando provinciale della Guardia di Finanza di Viterbo ha eseguito interventi ispettivi ed indagini per contrastare gli illeciti economico-finanziari e le infiltrazioni della criminalità nell’economica: «Un impegno “a tutto campo” a tutela di famiglie e imprese - ha detto ancora il comandante -, destinato ad intensificarsi ulteriormente per garantire la corretta destinazione delle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza».

Le attività investigative e di analisi sui crediti d’imposta agevolativi hanno permesso il l’accertamento di crediti di inesistenti e/o non spettanti per oltre 474 mila euro ed altri illeciti scoperti relativi ai crediti di imposta per oltre 200 milioni di euro. «Sono stati individuati 129 evasori totali, ossia esercenti attività d’impresa o di lavoro autonomo completamente sconosciuti al fisco (molti dei quali operanti attraverso piattaforme di commercio elettronico) e 322 lavoratori in “nero” o irregolari. I soggetti denunciati per reati tributari sono 157. Il valore dei beni proposti per il sequestro quali profitto dell’evasione e delle frodi fiscali è di oltre 77 milioni di euro».

Ammontano, invece, a 74 gli interventi eseguiti in materia di accise, anche a tutela del mercato dei carburanti con il sequestro di 14.820 kg. di prodotti energetici e di un impianto di distribuzione carburanti. «I controlli e le indagini contro il gioco illegale hanno permesso di scoprire un centro scommesse che accettava fisicamente le giocate su eventi sportivi e su eventi simulati per oltre duecentomila euro per conto di un bookmaker dell’Ue - non autorizzato alla raccolta fisica - che non versava le imposte dovute». La finanza in questo bilancio non dimentica i controlli relativi al Pnrr che presto inizieranno per verificare che tutto avvenga secondo le regole.

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero