La fiaccolata “No alla mafia", i 5 Stelle al sindaco: «Si faccia promotore a nome di tutta la città»

Massimo erbetti col sindaco Giovani Arena
«Caro signor sindaco, durante il consiglio di ieri, lei rispondeva alla mia richiesta di organizzare una fiaccolata e di farsi promotore di una manifestazione in onore della...

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«Caro signor sindaco, durante il consiglio di ieri, lei rispondeva alla mia richiesta di organizzare una fiaccolata e di farsi promotore di una manifestazione in onore della legalità, pensando fosse una risposta spropositata agli episodi di cronaca accaduti. Signor Sindaco, per me non è mai spropositato dire no alla malavita». Così il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle. Massimo Erbetti, interviene sulla mobilitazione in atto a Viterbo per affermare un no deciso, da parte delle istituzioni, alla criminalità organizzata che ha tentato di mettere radici in città.

  
Il pensiero del sindaco - “A Viterbo non ci sono organizzazioni mafiose, solo delinquentelli” - secondo Erbetti è fallace. «Lei è libero di pensare ciò che ritiene più opportuno, mi preme però ricordarle che sicuramente nella nostra città non abbiamo un Totò Riina, ma secondo le notizie di stampa, e premettendo che sarà la magistratura a accertare le responsabilità di ciascuno, un’organizzazione criminale che si autodeterminava e si autoregolava al di sopra della legge con regole “familiari” altro non è che la definizione di associazione mafiosa».

Da qui la nuova richiesta a far sì che la politica si faccia promotrice della risposta da dare alla città. «Oggi leggendo il Messaggero noto con piacere che anche Cgil, Cisl e Uil di Viterbo hanno deciso di mobilitarsi in difesa della legalità proclamando una fiaccolata. Come già fortemente chiesto da me. Ovvero: una fiaccolata come chiaro e forte segnale perchè noi e tutta la città di Viterbo vuole e deve dire NO ALLA MAFIA.”


«Sono soddisfatto - ha aggiunto Erbetti - che unioni sindacali del territorio si muovano nella stessa mia direzione e credo che sia davvero importante il mettere da parte le differenze ideologiche o gli schieramenti politici. Ma credo, soprattutto, che tali fatti non vadano sminuiti né sottovalutati, né tanto meno accantonati in un angolo in un pericoloso silenzio. Rinnovo quindi la mia richiesta affinché, signor Sindaco, sia lei come primo cittadino e maggiore rappresentante della nostra città a farsi promotore di tale significativa iniziativa».
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Il Messaggero