La maggioranza di centrodestra al Comune di Civita Castellana rischia di essere travolta dall'affaire biblioteca. La determina dirigenziale sprint sulla gestione provvisoria,...
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I consiglieri comunali Brunelli e Losurdo (Pd), Parroccini (FI), Cavalieri (Rifondazione) e Selli (M5S) sono tornati all'attacco puntando in alto. «Il sindaco Franco Caprioli deve ritirarla hanno annunciato - altrimenti presenteremo un esposto alla Procura per far aprire un'indagine». I motivi, secondo la minoranza, ci sono tutti. «Dalla visura camerale della cooperativa Lavoro e Solidarietà, alla quale il Comune ha deciso di affidare la gestione del servizio biblioteca, emerge che un esponente politico viterbese di Fratelli d'Italia sia socio e figlio del dirigente della stessa.
Questo dato - aggiungono i consiglieri - aumenta i dubbi sulla mancata trasparenza della procedura amministrativa seguita». Che è riferita all'assessore alla Cultura, Alberto Cataldi, che è appunto di FdI. Anche gli indirizzi della coop viterbese non li convincono. «La cooperativa ha come attività esercitata la pulizia di arenili e giardinaggio, oltre che quelle della gestione dei rifiuti e della coltivazione di cereali. Attività interessanti, ma che poco hanno a che fare con la gestione della nostra biblioteca comunale», rilevano.
Tutto del resto nasce dall'iter seguito in Comune per la determina di affidamento. Ovvero: «Non c'è traccia di delibere di giunta e nè tanto meno di un indirizzo politico hanno spiegato - e non si riesce neanche a capire come si è arrivati alla cooperativa viterbese, o come questa sia arrivata a presentare un preventivo a Civita».
E ancora. Secondo la minoranza «come si può presentare un preventivo in Comune il 17 settembre e due giorni dopo avere la determinazione di pagamento, con motivazione di urgenza? Urgenza che non esisteva prima e non esiste ora con due dipendenti e sei ragazzi del servizio vivile in Biblioteca». Tutto questo porta a «due sole alternative: o il sindaco ha perso il controllo della maggioranza ed è in balia delle scelte altrui, o è complice di queste scelte inaccettabili».
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Il Messaggero