La candidatura all'Unesco per San Pellegrino: il Comune va avanti piano

La candidatura all'Unesco per San Pellegrino: il Comune va avanti piano
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«Non si possono fare pronostici. Vedremo come si svilupperà la cosa: se si deciderà di aprire questo percorso, sarà condiviso. Come per Santa Rosa». Patrizia Nardi conosce benissimo Viterbo e la strada che porta all'Unesco, essendo la coordinatrice della Rete delle grandi Macchine a spalla, che ha consacrato la festa viterbese patrimonio immateriale dell'umanità. E San Pellegrino? Per ora siamo alla pura manifestazione di interesse, «ma intanto si parte».


Si parte e se ne parla, venerdì al Ttg Travel experience di Rimini, grazie alla Regione Lazio.
Nardi pesa le parole, non si sbilancia. Però la base è buona. «Il Comune dice - vorrebbe verificare la possibilità di aprire un tavolo tecnico scientifico che definisca un percorso di tutela e valorizzazione di San Pellegrino per un eventuale avvio della procedura». E' il primo passo verso l'Unesco. «L'amministrazione si vuole interrogare insieme alla città, ai soggetti ministeriali competenti, all'Università, alle associazioni, agli esperti».

Quante chances ha Viterbo di fare il bis? «Non le consideriamo: l'importante - spiega - è che una comunità si interroghi sulla possibilità di innestare un percorso di eccellenza, che porta naturalmente alla cura, tutela, salvaguardia e valorizzazione. Per ora è solo un'idea che prenderà forma nel formulare un tavolo tecnico scientifico: la convocazione è il primo passo che dovrebbe fare il Comune, con i soggetti istituzionali».

In un secondo momento, se ci saranno le condizioni e se il tutto risponderà ai criteri necessari, «si comincerà a ragionare su un percorso di candidatura. E' stato il metodo della Rete delle grandi Macchine a spalla», spiega Nardi. Nulla è facile, né scontato. «Molti pensano che basti presentare una domanda: non funziona così. Buona la determinazione dell'amministrazione a prendere la cosa in considerazione. I tempi? Impossibile fare pronostici. Con la Rete fu una cosa lampo perché era la prima al mondo di patrimonio immateriale, tanto che poi fu indicata come fonte di ispirazione», aggiunge.


E la cosa, sulla carta, è di buon auspicio. «Si andrà ad operare in un ambito già attenzionato dall'Unesco per altri motivi conclude Nardi - ma è solo l'inizio della costruzione della piattaforma. Sono stata convocata dal Comune, sentiremo le intenzioni».
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Il Messaggero