Viterbo, incendio in una discarica di plastica, è allarme ambientale: vietato consumare frutta e verdura

Viterbo, incendio in una discarica di plastica, è allarme ambientale: vietato consumare frutta e verdura
Allarme ambientale nel nord del Viterbese. L’incendio alla discarica di Onano, scoppiato alle 18 di sabato, ha costretto tutti i sindaci della zona a cavallo tra Lazio e...

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Allarme ambientale nel nord del Viterbese. L’incendio alla discarica di Onano, scoppiato alle 18 di sabato, ha costretto tutti i sindaci della zona a cavallo tra Lazio e Toscana a intervenire per tutelare la salute dei cittadini. Il motivo? Nel deposito in località La Banditella, di proprietà della ditta Cite, veniva differenziata la plastica. Di qui il fumo nero che ancora è visibile da chilometri di distanza e il duro lavoro per spegnere l’incendio. I vigili del fuoco, insieme alla protezione civile, sono infatti ancora impegnati sul posto: domate le fiamme, si continua a scaricare acqua e a smassare i rifiuti con la pala meccanica. Serviranno ancora diversi giorni perché il sito venga messo in sicurezza.


Intanto, cresce la preoccupazione per le conseguenze sulle salute e sull’ambiente di un incendio sulle cui cause si sta ancora facendo luce. “Sicuramente – spiega il sindaco di Acquapendente, Angelo Ghinassi – una dose di veleno si è sparso nell’aria attigua alla discarica. Domenica il cattivo odore era fortissimo, oggi (ieri, ndr) il vento ha girato e quindi non si sente più, ma resta la preoccupazione. Ho allertato l’Arpa che domani (oggi, ndr) verrà ad eseguire campionamenti nei terreni e nell’aria per capire quale tipi di inquinanti si sono diffusi e in che concentrazione. L’ordinanza resta in vigore e solo una volta ottenuti i risultati delle analisi delimiteremo semmai il raggio di validità”.


Tenere chiuse le finestre e non esporsi ai fumi sono solo alcune delle disposizioni di Ghinassi. Nell’ordinanza si chiede anche di allontanare dall’area le donne in stato di gravidanza, di non consumare frutta e verdura poste nelle vicinanze del rogo o che possano essere interessate dalle polveri derivanti dall’incendio e di non fare pascolare animali. Anche l’omologo di Onano, Giovanni Giuliani, domenica ha emanato il provvedimento in cui dispone di tenere chiuse le finestre in un raggio di 2 chilometri dal rogo, limitare al minimo la permanenza all’aperto, allontanare le donne incinte e non consumare prodotti coltivati in loco. Persino Carla Benocci, il sindaco di Sorano, nel Grossetano, è intervenuta con un simile provvedimento per tutelare la salute dei propri cittadini, chiedendo ad Arpat e Asl di analizzare l’aria e l’acqua nelle aree confinanti con quelle in cui sorge la discarica. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero