Incendio di un deposito con sette camion a Tarquinia: identificato l'autore. Il collegamento con la mafia a Viterbo

L'incendio a Tarquinia del 2014
E' stato identificato dalla polizia del Commissariato di Tarquinia (Viterbo) l’autore dell’incendio doloso che portò alla distruzione di un capannone,...

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E' stato identificato dalla polizia del Commissariato di Tarquinia (Viterbo) l’autore dell’incendio doloso che portò alla distruzione di un capannone, garage e officina, e di sette autotreni carichi di cereali, Le fiammo provocarano danni per un valore di circa 1.200.000 euro. Si tratta di un romeno, già in carcere per reati legati alla banda accusata di associazione mafiosa a Viterbo.


Il fatto risale al luglio del 2014. A Tarquinia l’incendio del capannone, nella zona artigianale, fu domato con l'intervento di numerose squadre di vigili del fuoco. Spente le fiamme e avviate le indagini, si chiarì che l’autore, o uno di loro, aveva lasciato alcune tracce sulla scena del crimine. Materiale per la Scientifica, anche se le indagini si bloccarono, poiché il profilo genetico del soggetto rimaneva “ignoto”.

L'indagine riprendeva nel gennaio 2019, quando a Viterbo la Direzione distrettuale antimafia portò a conlcusione l'operazione “Erostrato”. L’imprenditore vittima dell’incendio doloso riconosceva tra le immagini degli arrestati dai carabinieri, apparse sulla stampa, uno dei sospetti incendiari. E riferendo immediatamente, la circostanza ai poliziotti del commissariato di Tarquinia.

La comparazione dell’originario profilo genetico di “ignoto” con quello del soggetto identificato nelle immagini, da parte della squadra di polizia giudiziaria e dalla Scientifica del commissariato, dava esito positivo. Con ulteriori indagini, la Procura di Civitavecchia denunciava un cittadino rumeno di 36 anni, per il reato di incendio doloso, aggravato per averlo eseguito su impianti industriali e per aver causato alla vittima un danno patrimoniale di rilevante entità.

L’avviso di conclusioni delle indagini preliminari è stato notificato al romeno nel carcere dove è attualmente detenuto, in attesa del processo con l'accusa di furto ed estorsione aggravati dall'associazione mafiosa.
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Il Messaggero