Incapace di intendere e di volere, ma costretto a rimanere in carcere in attesa di sistemazione

La polizia di Viterbo ha bloccato l'auto in fuga dopo un lungo inseguimento
Non è imputabile, perché incapace di intendere e di volere, e dunque non dovrebbe stare in carcere né agli arresti domiciliari. Invece attualmente è...

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Non è imputabile, perché incapace di intendere e di volere, e dunque non dovrebbe stare in carcere né agli arresti domiciliari. Invece attualmente è recluso nella casa circondariale di Mammagialla. Perché? Perché finora non è stato possibile trovargli una sistemazione in una Rems (residenza per l'esecuzione della misura di sicurezza) o in un'altra struttura dove essere curato.


E' la paradossale situazione in cui si trova F. F., 28enne che lo scorso 5 giugno fu arrestato dalla Polizia di Viterbo a Terni, che lo acciuffò dopo un lungo inseguimento iniziato nel capoluogo della Tuscia dove, al volante di una Golf, aveva forzato un posto di blocco. In Umbria fu accusato di danneggiamento, lesioni e resistenza. Finito agli arresti domiciliari a Fabrica di Roma, il 23 giugno evase e fu rintracciato a Firenze: stavolta andò in carcere. Di quella evasione deve rispondere al tribunale di Viterbo, dove è comparso ieri, insieme al suo avvocato Daniele Saveri, davanti al giudice monocratico Silvia Mattei.

Il perito psichiatrico del tribunale, dottor Alberto Trisolini, ha illustrato la complessità della situazione: “Il soggetto è un mix di personalità borderline e antisociale. E' incapace di elaborare il significato e l'importanza degli atti che compie. E facendo una bravata si sente importante: dovrebbe intraprendere un lungo percorso terapeutico in una struttura adeguata, ma anche protetta”. Dunque in un Rems, o anche in un istituto privato, che però può rifiutare il paziente: “Lui non si rende conto, dice di non trovarsi male in carcere, e già un giovane che asserisce una cosa del genere è emblematico. Di certo, stare in carcere non gli fa bene ”, ha concluso il consulente. Il problema è che la lista d'attesa per questo tipo di strutture è lunga.

L'udienza è stata aggiornata al 17 ottobre nella speranza che si riesca a trovare una sistemazione: almeno fino ad allora, F. F. resterà in cella, pur non dovendoci stare. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero