Il reportage tra gli zombie: balli, coma etilici, stupri e pure la nascita di un bimbo

Il reportage tra gli zombie: balli, coma etilici, stupri e pure la nascita di un bimbo
Tra le colline di Valentano la zona è interdetta,...

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Tra le colline di Valentano la zona è interdetta, c’è il cordone della Polizia di Stato che non fa passare nessuno. Sembra di stare nelle vicinanze dell’Area 51, in Nevada, dove i checkpoint di sicurezza sulla State Route 375 garantiscono l’accesso solo alle persone autorizzate. Una lunga strada quella che porta all’oasi naturalistica di Mezzano, un’area tra le più belle del Viterbese. Qui da sei giorni è in atto un rave party illegale che verrà ricordato non solo perché stanno partecipando migliaia di persone (con picchi di oltre 10mila presenze) ma soprattutto perché c’è scappato il morto una emergenza sanitaria dovuta dalla pandemia in corso. Il percorso per arrivare all’area dell’evento inizia alle porte di Valentano, su una strada asfaltata, poi bisogna percorrere ancora cinque chilometri su un sentiero sconnesso, tra la vegetazione. Ed eccolo tra gli alberi spuntare il lago vulcanico di Mezzano. Il giorno di Ferragosto ha inghiottito il 24enne Gianluca Santiago Camassa e sulla sua morte la procura ha aperto un fascicolo. Una tragedia consumata tra le meraviglie di questa oasi naturale dove un gruppo di partecipanti al rave stanno cercando di rinfrescarsi. Sono in costume da bagno, alcuni sono sdraiati sulle sponde del lago, altri sono fuori delle auto con targa francese ad asciugarsi. Da lontano si inizia a sentire la musica, quella priva di armonia, un battito incessante che spezza il silenzio di una intera vallata. Le cicale qui non cantano più, sono disturbate dai watt degli impianti audio. Ce ne sono a dozzine, installati un po’ ovunque nella zona privata dove la notte del 13 agosto hanno fatto irruzione i primi giovani. Ed eccoli come zombie ballare davanti alle casse audio. Alcuni hanno la birra in mano fumando qualche spinello, altri gironzolano senza una meta, così come alcuni cani senza guinzaglio, tra le centinaia di auto, caravan e mezzi pesanti parcheggiati alla rinfusa. C’è anche un bar, una pizzeria, tutto allestito per l’occasione in una organizzazione che farebbe invidia alla sagra più popolare. Tra gli ombreggianti tanti i ragazzi di ogni parte d’Europa, sembrano già conoscersi, questo è il loro movimento. Questa è la loro vita: liberi di prendersi qualsiasi spazio e viaggiare tra la musica e le luci che fanno da scenografia durante le ore notturne. Ieri notte i sanitari del 118 sono dovuti intervenire per alcuni malori. L’alcol e la droga accompagnano le lunghe ore nella vallata, alcuni sono stati ricoverati in coma etilico, altri sono sdraiati esausti tra le gambe di altri giovani intenti a ballare. Una donna la notte scorsa, durante la festa illegale, ha partorito una bambina; sta bene presso l’ospedale di Pitigliano (Grosseto). Qualcuno parla anche di due stupri. Le forze dell’ordine stanno continuamente monitorando la zona per non far entrare nessuno, ma l’area è vasta ed è facile arrivarci a piedi tra la vegetazione. Il rave sta comunque andando a scemare. Molti giovani già la notte scorsa hanno lasciato l’area. Alcuni si vedono girare per il centro di Valentano; vanno al bar, prendono da mangiare e salgono sul pullman per ritornare a casa. Per loro la festa è finita.

 

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Il Messaggero