Il fast food di Patatuscia se ne va a Terni. «Qui c'è il deserto in centro»

Il fast food di Patatuscia se ne va a Terni. «Qui c'è il deserto in centro»
«Chiudiamo per sempre. Grazie sindaco, grazie amministrazione comunale». Enrico Petrini, titolare del negozio PataTuscia di via Marconi, lo ha lasciato scritto sulla...

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«Chiudiamo per sempre. Grazie sindaco, grazie amministrazione comunale». Enrico Petrini, titolare del negozio PataTuscia di via Marconi, lo ha lasciato scritto sulla vetrina sabato scorso, giorno in cui l'attività ha visto scorrere in titoli di coda. Uno sfogo di pancia, dopo quattro anni di lavoro, che suona a metà tra l'accusa e l'altolà per chi decidesse, nei giorni a venire, di investire in centro.


«Decisione sofferta», ammette l'imprenditore. Alla base della scelta di andare via fattori endogeni: naturale decadimento del prodotto e la saturazione del mercato. Ed esogeni, voce sotto la quale finiscono richieste di affitto non in linea con la capacità di spesa dei clienti, e un'amministrazione assente che (a parte le promesse) poco o niente ha fatto per incentivare il passaggio nella zona. Elementi che lo hanno portato a formulare una diagnosi fin troppo semplice: «A Viterbo è impossibile fare impresa», dice Petrini.

Il motivo, spiega, è sotto gli occhi di tutti: «Se ci fosse un minimo di mentalità imprenditoriale, davanti a saracinesche che si abbassano in rapida sequenza, il Comune avrebbe fatto qualcosa, a parte le foto durante gli eventi. I problemi non sono solo nella ristorazione ma in ogni settore economico».

L'unica soluzione è la fuga: spostare la carovana oltre confine in una dimensione più favorevole per le piccole e medie imprese. Lasciare la ristorazione non è infatti nei piani di Petrini, che il 7 novembre inaugurerà a Terni una nuova attività: «Ho trovato un clima favorevole, collaborativo e una realtà che aiuta i commercianti - sostiene - invece di condannarli. In centro, dove ho preso lo spazio, c'è possibilità di lavorare fino a tardi. Ho assunto 9 persone, mi dispiace non essere riuscito qui. Andare via da Viterbo non lo vedo come un fallimento, ma come una sconfitta per la città. Spero se ne rendano conto».


Per ora lo hanno capito i conduttori dei locali commerciali che vedono gli annunci di affitto prendere polvere. La situazione la spiegano dalla Reale Immobiliare, agenzia che cura locazioni di nuove aperture: «Da un anno a questa parte la situazione è peggiorata». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero