Il Covid rialza la testa, i medici di base in campo per le vaccinazioni

La sede dell'Asl
«Vaccinatevi! Il Covid sta rialzando la testa e, seppure spesso colpisca in forma blanda, ci risultano diversi ricoverati. È vero che nessuno è in terapia...

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«Vaccinatevi! Il Covid sta rialzando la testa e, seppure spesso colpisca in forma blanda, ci risultano diversi ricoverati. È vero che nessuno è in terapia intensiva ma sottoporsi alla vaccinazione offre il grande vantaggio di evitare l’ospedalizzazione nel 99% dei casi, soprattutto nei soggetti più fragili. Invece, sta vincendo l’atteggiamento no-vax». A lanciare l’ennesimo invito ad aderire alla campagna è Michele Fiore, segretario provinciale della Fimmg, il sindacato dei medici di medicina generale. E dà il buon esempio sottoponendosi alla vaccinazione.

Numeri ufficiali non ce ne sono più. «È saltato il tracciamento e non abbiamo idea di quanti siano i casi di Covid in provincia né di quanti siano i pazienti vaccinati, visto che il portale è in manutenzione. Osservando quanto registriamo nei nostri ambulatori – spiega Fiore – possiamo però dire che i contagi stanno aumentando. Per quanto riguarda le dosi effettuate, possiamo supporre siano poco più di un migliaio». Questo perché su 197 medici di famiglia nella Tuscia in 95 hanno aderito alla campagna e, in media, ognuno ha sinora utilizzato due fiale: 12 pazienti coperti.

È amareggiato e anche polemico Fiore. «Partiamo da quanto, come categoria, andiamo ripetendo da mesi: c’è stanchezza vaccinale. Affinché la campagna contro il Covid avesse successo, auspicavamo maggiore pubblicizzazione. Invece, sui media se ne parla sempre meno, la distribuzione delle fiale da parte della Regione Lazio è partita non in contemporanea con il vaccino antinfluenzale. Per non parlare dei problemi al portare per caricare gli ordini. Noi come categoria stiamo facendo il possibile per spiegare l’importanza di vaccinarsi. Nel Viterbese, l’adesione dei colleghi è quasi al 50%, mentre nel resto del Lazio è appena del 25%. Ma comunque è un dato che non mi rallegra affatto: trovo assurdo che un medico si rifiuti di vaccinare. Per questo, stiamo discutendo di inserirlo come obbligo nel prossimo accordo regionale, mentre ora è opzionale».

Meglio, decisamente meglio, i numeri della campagna contro l’influenza: in una settimana 36mila i vaccinati da parte di medici di famiglia e pediatri. «Lo scorso anno nello stesso periodo erano leggermente di più ma contiamo di chiudere la campagna a 70mila, lo stesso livello del 2022. Ancora una volta la nostra categoria si conferma centrale nelle campagne. Adesso contiamo aumentino le campagne di sensibilizzazione da parte della Regione Lazio affinché si rafforzi la consapevolezza anche verso il vaccino Covid».

Intanto proprio oggi parte nel Lazio la campagna vaccinale anti Covid per tutti i maggiorenni (dallo scorso 2 ottobre si partiti con i fragili, gli over 80 e 60). «I cittadini - spiega la Regione - possono rivolgersi ai medici di famiglia, ai centri vaccinali delle Asl (attraverso la prenotazione online https://prenotavaccino-covid.regione.lazio.it su salutelazio.it) e alle farmacie aderenti alla campagna. Inoltre, la prenotazione può essere effettuata al numero di telefono 06.164.161.841 (attivo dal lunedì al venerdì dalle 7 e 30 alle 19 e 30 e il sabato dalle 7 e 30 alle 13), ma anche al numero verde 800.118.800. Secondo l’ultimo report fornito dai centri vaccinali, le vaccinazioni sono quasi un milione. Nel dettaglio, le dosi somministrate sono state quasi 935mila per l’antinfluenzale e circa 59mila per l’anti Covid».

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Il Messaggero