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Vecchi frigoriferi, la lavatrice rotta, i telefonini bagnati che non si sono più riaccesi, neon e lampade danneggiate: per tutti questi rifiuti elettrici ed elettronici il Poggino può attendere. Tarda ancora l’apertura del nuovo centro di raccolta comunale all’incrocio tra via Duilio Mainella e via Giuseppe Fontecedro. Il termine dei lavori secondo i cartelli di cantiere messi all’epoca scadeva esattamente un anno fa, il 12 aprile 2023. Ma a oggi i cancelli della struttura restano chiusi.
Il Messaggero si occupò subito del caso.
Nonostante a Viterbo il nuovo centro di raccolta non sia in funzione e i per i viterbesi continuano le lunghe trasferte al centro di Grotte Santo Stefano, cresce di poco la raccolta di rifiuti elettrici ed elettronici nel capoluogo della Tuscia: +0,63% in un anno. Nel 2023 i viterbesi hanno conferito 181 tonnellate di rifiuti elettrici e elettronici. Bene anche il resto della provincia, dove si contano 52 siti di raccolta con un incremento pari all’1,2%. In totale 1.790 tonnellate. È quanto emerge incrociando i dati della banca dati on line del Centro coordinamento Raee (uno strumento utilissimo per cittadini, pubbliche amministrazioni e operatori) e quelli dell’ultimo rapporto regionale sui rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche realizzato sempre dal Centro coordinamento Raee.
Nella Tuscia la raccolta pro capite ammonta a 5,6 chili per abitante, quasi in linea con la media nazionale: 5,92 chili pro capite. Siamo però ancora molto lontani dalla testa della classifica nazionale che vede al primo posto la provincia di Sassari (13,72 chili per abitante), seguita da Pistoia (12,41) e Ravenna (10,07). La provincia di Viterbo fa registrare comunque il secondo dato più alto nel Lazio, dietro solo a Latina (8,75 chili per abitante) e davanti a Roma (5,01), Rieti (3,47) e Frosinone, maglia nera con 3,5 chili per abitante.
I paesi della Tuscia dove la raccolta dei rifiuti elettrici ed elettronici cresce di più in un anno sono Tuscania (+34,14%), Ronciglione (25,23), Acquapendente (+18,13%), Capranica 15,79. Ci sono alcuni paesi invece dove la raccolta diminuisce: Orte (-15,50%), Civita Castellana (-8,22%), Vignanello (-3,70%) e Nepi (-0,84). Ottimo risultato di Soriano nel Cimino che con 95 tonnellate di raccolta totale nel 2023 si colloca al secondo posto provinciale, dietro solo a Viterbo e davanti a paesi più popolosi.
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Il Messaggero