I Casamonica si spostano: dal litorale sud al Viterbese, ecco dove andrà la famiglia

I Casamonica si spostano: dal litorale sud al Viterbese, ecco dove andrà la famiglia
Tira una brutta aria a Roma. Dopo il funerale stile padrino di zio Vittorio i fari sono puntati su di loro. Ecco allora che una pentita del clan afferma: «I Casamonica si...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Tira una brutta aria a Roma. Dopo il funerale stile padrino di zio Vittorio i fari sono puntati su di loro. Ecco allora che una pentita del clan afferma: «I Casamonica si stanno spostando, portando i lori affari milionari in zone di influenza che prima non avevano tutto questo interesse a occupare». Le più vicine sono sul litorale a sud di Roma, ad Ardea e a Torvaianica. Le famiglie impiantate ai Castelli Romani avrebbero messo qui i loro occhi e piantato il seme per attecchire radici.


E se a Latina la colonizzazione è partita da tempo e il sangue dei Casamonica si è intrecciato con quello degli Anzovino, dei Casagrande, Ciarelli, Cipolletta, Compagno, dei De Rosa, Delle Donne, Morelli e soprattutto dei Di Silvio (un decimo dei parenti e affini è insediato nella provincia pontina), è più a Nord, nella Tuscia viterbese che il clan sta silenziosamente tentando la scalata servendosi di galoppini e prestanome. Tra Viterbo e la costa etrusca di Marina Velca e Tarquinia, passando per i campi di lavanda e girasole della maremma laziale, secondo le informative dell'Antimafia, i rampolli rom avrebbero allungato le mani su terreni, ristoranti, aziende agrituristiche, senza tralasciare il filone delle truffe (specie nel settore a loro più caro, quello auomobilistico) e dell'usura.

Nella città dei Papi e del carcere di Mammagialla, negli anni, diverse famiglie dei detenuti speciali in regime 41bis (riservato ai boss mafiosi) hanno preso stabile dimore. A partire dai Casalesi con cui gli zingari romani condividerebbero affari e interessi. Non a caso per la commissione parlamentare antimafia «nel Viterbese, per quanto riguarda il riciclaggio del denaro sporco, spicca il clan dei Casamonica».


Sei anni fa lo Scico della finanza scoperchia un impero da diciotto milioni di euro intestati a un prestanome arrivato dal Sud e trasferito nell'entroterra di Tarquinia e legato alla famiglia sinti romana. Indagando su un traffico di droga la polizia scopre conti correnti intestati ai rom della Romanina in un istituto bancario sui Monti Cimini. I carabinieri di Tuscania eseguono 8 ordinanze di custodia cautelare a carico di persone riconducibili al clan dei Casamonica, accusate a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e alla ricettazione nel settore della compravendita di autovetture. La conquista dei territori continua.
  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero