Graffignano, acqua vietata per enterococchi. Ma Talete tranquillizza: «Guasto già risolto»

Il Comune di Graffignano
A Graffignano vietato utilizzare l’acqua per fini potabili e alimentari. L’Arpa, agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, ha infatti riscontrato la...

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A Graffignano vietato utilizzare l’acqua per fini potabili e alimentari. L’Arpa, agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, ha infatti riscontrato la presenza di enterococchi pseudomonas e fluoruri nel punto di prelievo alla fontana pubblica di via XX settembre e di soli enterococchi in quella di località San Sebastiano.


A seguito delle analisi, la Asl di Viterbo ha invitato il gestore, ovvero Talete, ad “adottare i correttivi necessari per riportare tutti i parametri batteriologici e i fluoruri nei limiti di legge nel più breve tempo possibile, al fine di erogare acqua conforme”. Il sindaco Piero Rossi, nel frattempo, ha emanato un’ordinanza di non potabilità per tutto il territorio comunale, escluse le frazioni di Sipicciano e Pisciarello, non interessate dalla contaminazione dell’acquedotto. Si potrà continuare a utilizzare la risorsa solo per “impianti tecnologici e l’igiene domestica”.

Ma cosa è successo perché quel piccolo batterio a forma di bastoncello risultasse concentrato in livelli tali da far scattare i divieti? Da Talete, società che gestisce il servizio idrico integrato nell’Ato 1 Lazio Nord-Viterbo, spiegano di essersi accorti del problema già lunedì, quando hanno verificato che una pompa del cloro era andata in avaria. Lo stesso giorno la Asl ha fatto i prelievi, poi inviati all’Arpa per analizzarli con tempi che si aggirano tra le 24 e le 48 ore dalla ricezione.


La comunicazione ufficiale dei risultati è arrivata ieri ma i tecnici della spa hanno risolto il problema già lunedì pomeriggio, rimettendo in funzione la pompa. Dai primi controlli sui prelievi fatti in proprio ieri da Talete, i livelli di cloro sono rientrati nella normalità. E anche l’intervento sui fluoruri, tarando la miscelazione delle acque, è ultimato. Ora, si attende che la Asl faccia i nuovi campionamenti e che l’Arpa li referti perché l’ordinanza venga ritirata e il problema – per la società già risolto – venga archiviato. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero