Gommista a processo per smaltimento illecito. I testi: «C'era un vero cimitero delle gomme»

Pneumatici
«In ufficio tutti sapevano del cimitero delle delle gomme, ce ne era uno sicuramente a Carbognano e poi altri ancora in zone diverse». ...

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«In ufficio tutti sapevano del cimitero delle delle gomme, ce ne era uno sicuramente a Carbognano e poi altri ancora in zone diverse».

Smaltimento illecito di pneumatici, entra nel vivo il processo a un imprenditore sessantenne della Tuscia che tra il 2012 e il 2014 avrebbe “smaltito” copertoni nascondendoli sotto terra. Ieri davanti alla giudice Elisabetta Massini hanno sfilato una decina di testimoni. Ad aprire il procedimento la storica segretaria dell’azienda. «Ho lavorato lì per 10 anni, dal 2001 al 2011. Inizialmente solo come segretaria poi ho iniziato a seguire la contabilità ordinaria. Le gomme venivano comprate da società della zona e poi rivendute. Quelle da smaltire inizialmente era affidate a un ditta di Vallerano. Ricordo che ogni mese arrivava una fattura da 124 euro».

Il resto finiva in quello che la testimone chiama il cimitero delle gomme. «Ne parlavano tutti, tutti sapevano quello che succedeva. Ma io non l’ho mai visto». L’imputato avrebbe smaltimento illecito di circa 46mila copertoni, che secondo l’accusa sarebbero stati interrati per evitare di pagare le tasse e allo stesso tempo prendere le sovvenzioni statali per lo smaltimento.

Un’evasione fiscale che sarebbe riuscita pienamente grazie a un collaudato sistema di scatole cinesi. L’imprenditore sarebbe infatti riuscito a eludere fisco e controlli per molto tempo proprio perché faceva girare a vuoto una decina di società tutte intestate a lui. A far emergere la storia sarebbero stato proprio i cittadini che iniziarono a vedere copertoni fiorire un po’ ovunque. «Io sono un appassionato di moto - ha raccontato un testimone in aula - e andavo spesso alla pista che si trovava in località Quartaccio. Un giorno ho visto un pneumatico emergere dal terreno».

Ad altri operai invece sarebbe stato intimato di riempiere i cassonetti dell’indifferenziata del paese con le gomme dei motorini. Il processo riprenderà a novembre.

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Il Messaggero