«Con una mostra da dedicare a Matteo Giovannetti, il grande pittore viterbese che tra il 1322 e il 1369 svolse la sua attività nelle due città pontificie, Viterbo e Avignone,...
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Raggiunto di ritorno dal capoluogo toscano – dove, accompagnato dall’assessore Giacomo Barelli, si è incontrato con Mario Scalini, soprintendente ai Beni storico-artistici di Siena e Grosseto – si dice convinto che una rassegna su Giovannetti «rafforzerà il dialogo con l’Europa, proprio in vista di Milano Expo 2015, grazie a un significativo elemento di congiunzione tra le tre città che hanno legato il loro nome all’attività dei uno dei più significativi pittori del XIV secolo, che non a caso può vantare come maestro Simone Martini».
La mostra ideata, da Scalini, ha già un titolo: “Pittori alla corte dei Papi tra Viterbo e Avignone, ovvero la formazione del mondo gotico lungo la via Francigena”. «Il soprintendente Scalini - spiega il primo cittadino – ci ha fatto visitare la Pinacoteca dove sono conservate opere di autori che hanno preceduto e influenzato Matteo, nonché artisti suoi contemporanei che hanno contribuito a formare una nuova cultura pittorica, non romanocentrica». Una cinquantina di tavole senesi saranno infatti al centro dell’esposizione e faranno da contorno alle immagini di Giovannetti, dagli affreschi di Avignone a quelli realizzati per la viterbese Santa Maria Nuova, nonché una collezione di oggetti liturgici che sostanzieranno come e con quanta forza si diffuse nei secoli indagati, proprio grazie al lavoro di Matteo, il linguaggio gotico.
Prossima tappa dell’intrapresa? «Il 18 novembre – annuncia il sindaco – sarò ad Avignone per illustrare al sindaco della città francese la nostra idea. Ma sarà del pari occasione per riannodare i fili di un vecchio rapporto, formalizzato nel 1955, che lega nel nome dei Papi e quello di Matteo, non solo le due città pontificie, ma anche Siena». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero