Gare giovanili in piscina, il valzer delle ordinanze del sindaco Arena

Gare giovanili in piscina, il valzer delle ordinanze del sindaco Arena
Sì, anzi no. Contrordine: okay. Sui campionati italiani di nuoto sincronizzato juniores non scoppiano solo le polemiche, ma anche le ordinanze. ...

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Sì, anzi no. Contrordine: okay. Sui campionati italiani di nuoto sincronizzato juniores non scoppiano solo le polemiche, ma anche le ordinanze.


Il sindaco Giovanni Arena ne ha emesse tre: per farla, revocarla e dare di nuovo il via libera. Mentre l'opposizione dà battaglia - «consentire le gare è irresponsabile» - molte società hanno dato forfait. E resta l'interrogativo su chi si accollerà le spese per screening medico, controlli e allestimenti.


La manifestazione nella piscina comunale, iniziata ieri e in chiusura domani, è stata in forse fino all'ultimo. Giovedì sera Arena aveva dato l'okay dopo la riunione in Prefettura. Viste le proteste, però, ieri mattina aveva «disposto la pubblicazione di un'ordinanza dice - di immediato annullamento». Ma nel giro di poche ore i ministri dell'Interno e dello Sport «hanno confermato che è conforme» al decreto del presidente Conte.

Intanto però il trofeo di nuoto Città di Terracina in programma domani è stato rinviato. Ed era sotto l'egida della Fin. Come dire, due vasche e due misure.
Per l'opposizione la scelta del sindaco non sta a galla. «Faccio notare che è imprudente, quasi improvvida spiega Francesco Serra, che è pure medico - soprattutto in questa fase di piena evoluzione del Coronavirus anche a Viterbo. È un rischio che non vale la pena correre: ci sono atleti di zone gialle, serve massima prudenza».

Durissimo Giacomo Barelli, che tira in ballo i rapporti di Arena con la Fin, «per la quale si può tutto. Il sindaco sta esagerando nella sua incoscienza. Questo comportamento, come quello sull'affidamento della piscina, genera molti interrogativi sul suo particolare rapporto con la Fin. Dovrebbero intervenire il Coni e il ministro Spadafora».

Alvaro Ricci ci mette il carico. «Un atteggiamento responsabile sarebbe stato vietare l'evento, per il rischio di contagio e dal punto di vista sportivo: la gara perde valore, poiché molte società hanno rifiutato di partecipare. Il sindaco, massima autorità sanitaria, dice che non possiamo chiudere le porte di Viterbo? Al virus vanno chiuse pure le finestre».


Parla infatti di «grave situazione di rischio» la Rari Nantes Legnano, ad esempio, che ritiene «irresponsabile prendere parte a un campionato con 400 tra atlete, tecnici e giudici, che per raggiungere Viterbo entreranno in contatto con una molteplicità di persone sui mezzi di trasporto». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero