Fusione nucleare: esperimento record dell'Europa col contributo dell'Università della Tuscia

Giuseppe Calabrò
Verso la Fusione Nucleare, esperimento record in Europa, anche con il contributo dell’Università della Tuscia. ...

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Verso la Fusione Nucleare, esperimento record in Europa, anche con il contributo dell’Università della Tuscia.

«Per me è una grande emozione. Ho trascorso gli anni del mio dottorato e quelli successivi, guidando gli esperimenti del JET (joint european tourous) per più di 150 sessioni. Per realizzare un esperimento di cinque secondi, ci sono dietro tanti giorni di preparazione, test, calibrazioni, analisi predittive, confronti tra scienziati e turni che vanno dalle 6 del mattino alle 22».

Il virgolettato appartiene a Giuseppe Calabrò, per più di nove anni ricercatore proprio al Jet, prima dell’approdo a Unitus dove  è docente di Elettrotecnica e di tecnologie per la fusione nucleare, nonché vice coordinatore delle attività del Consorzio Eurofusion. «I cui ricercatori - spiega lo scienziato - hanno stabilito un nuovo record di durata dell’energia generata dalla fusione nucleare, raggiungendo un’energia di 59 megajoule (MJ) per cinque secondi in un esperimento svolto nella struttura di Culham, in Inghilterra».

Il risultato conferma le previsioni teoriche e le motivazioni alla base del progetto internazionale Iter (International Thermonuclear Experimental Reactor), in costruzione a Cadarache (Francia), per dimostrare la fattibilità tecnologica per avere energia sicura, sostenibile e a bassa emissione di CO2. «Se nella fissione nucleare – sottolinea Calabrò - gli atomi di uranio e plutonio vengono spaccati in una reazione a catena, con altissima produzione di sostanze radioattive, la fusione non produce scorie radioattive significative. Ora la sfida più grande per renderla commerciale è sostenere la reazione e impedirne l’arresto».

«Unitus – è il commento del rettore Stefano Ubertini - ha avuto la lungimiranza e il coraggio di investire sul tema della fusione termonucleare, sia nella didattica sia nella ricerca, dando vita in pochi anni ad una scuola riconosciuta nel panorama scientifico internazionale. I nostri laureati e dottorandi sono già impegnati in diversi contesti nazionali ed europei e il successo ottenuto con gli ultimi esperimenti del JET ha visto negli anni un contributo importante dei giovani ricercatori e dottorandi dell’ateneo viterbese. Unitus si spinge oltre: dal prossimo anno accademico il corso di Ingegneria Meccanica sarà totalmente in inglese e con un indirizzo specifico su “Future Energy”, focalizzato sui temi dell’energia green, oltre la fusione, come l’idrogeno e le fonti rinnovabili».

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Il Messaggero