Frontini, l'esordio in aula: «Sulle nostre spalle le speranze di tutta la città». Sparite 5 liste

Frontini, l'esordio in aula: «Sulle nostre spalle le speranze di tutta la città». Sparite 5 liste
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«Se un giorno questa missione dovesse essere snaturata, o se non dovessero più esserci le condizioni, sarò io la prima a prenderne atto di fronte alla città». L’era Chiara Frontini si è aperta così, all’insegna del politically correct e del rispetto istituzionale, con la sindaca che ha consegnato un mazzo di fiori ad Alessandra Troncarelli, sua avversaria al ballottaggio. Un abbraccio e i colpi bassi volati in campagna elettorale sono già dietro le spalle. Nel frattempo Letizia Chiatti è stata eletta presidente del consiglio, Paolo Moricoli vice, e dall’aula sono scomparse cinque delle tredici liste, con i consiglieri confluiti nei principali grupponi dei due schieramenti: Viterbo 2020 e Pd.

Ad aprire la seduta è stata la consigliera anziana Antonella Sberna, dopo la proclamazione degli eletti subito la parola a Frontini. «Non so se sia usuale dire due parole, ma non farà di certo scalpore». All’opposizione: «Ho seduto quasi 10 anni in quei banchi, so bene cosa significhi provare rabbia, dispiacere - ha spiegato la sindaca - avere proposte valide che non vengono ascoltate solo perché arrivano dalla parte sbagliata dell’aula. Non esiste una parte sbagliata, vogliamo essere la maggioranza che tende mani, saremo pronti ad ascoltare ogni proposta sana che va nell’interesse della città. Troverete tanta umanità da questa parte dell’aula, spero ne facciate tesoro e che sia reciproca».

Ai suoi della maggioranza: «Siete 20 su 67 mila, avete l’onore di essere eletti e la responsabilità della guida della città. Non so se avete compreso la responsabilità, avete sulla vostre spalle aspettative e speranze, è un compito che va coltivato con spirito di servizio e umiltà. Sbaglieremo per ingenuità, eccesso di entusiasmo o perché è la prima volta che molti varcano la porta di quest’aula, ma non ci sarà mai dolo, cattiveria, pressappochismo. Siamo qui pro tempore, abbiamo senso di esistere qua dentro solo se saremo in grado di rispondere alle aspettative. Queste sedie non ci servono da trampolino per qualcos’altro».

Alla giunta: «Ossequiate questo ruolo, portate rispetto a ogni componente del consiglio: a loro rispondete, ogni istanza è degna e merita attenzione». Due soli grazie, «alla mia famiglia e ai dipendenti dell’amministrazione». Infine alla città: «Siamo qui all’unico scopo di governarla degnamente, prestando un servizio con umiltà».

L’aula ha apprezzato e applaudito, così come non ha obiettato nulla sui nomi di Chiatti e Moricoli: per entrambi 21 voti, 11 schede bianche e una nulla. La presidente ha ringraziato anche l’opposizione, che si è astenuta spendendo parole di elogio per lei e il vice. «È un ruolo importantissimo - ha detto Chiatti - e cercherò di svolgerlo nel modo migliore che posso. Scusate, un po’ di emozione. Spero di dirigere questo consiglio nella maniera ottimale».

Infine i capigruppo. Con Chiara per Viterbo, Viterbo fa squadra e Viterbo cambia sono confluiti in Viterbo 2020, con Giancarlo Martinengo capogruppo. Per la maggioranza le altre due liste sono quella di Vittorio Sgarbi, Io apro Rinascimento, e La Tuscia nel cuore, con capigruppo rispettivamente Ugo Poggi e Melania Perazzini. Per l’opposizione queste le guide: Laura Allegrini (FdI), Elpidio Micci (Viterbo cresce), Claudio Ubertini (Lega), Luisa Ciambella (Per il bene comune). Viterbo dei cittadini e Noi insieme per Viterbo sono entrati invece nel Pd, che come capogruppo ha scelto Alvaro Ricci.

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Il Messaggero