Frode informatica: truffano azienda farmaceutica per 50mila euro. Due denunciati

Polizia
Truffano azienda farmaceutica per 50mila euro, due denunciati. La polizia di Viterbo, dopo approfondite indagini, ha individuato e denunciato due cittadini italiani,...

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Truffano azienda farmaceutica per 50mila euro, due denunciati. La polizia di Viterbo, dopo approfondite indagini, ha individuato e denunciato due cittadini italiani, residenti a Foggia e a Cassino, autori di una frode informatica di 50mila euro ai danni di una nota società di distribuzione all’ingrosso di prodotti farmaceutici del Viterbese.

L’indagine del compartimento Polizia postale per il Lazio prende le mosse dalla denuncia della legale rappresentante della società che, ai primi giorni dello scorso dicembre, veniva contattata dalla propria banca. In realtà un sedicente funzionario di banca, riferendosi a un potenziale attacco informatico, inviava degli sms con i quali chiedeva le credenziali bancarie della società. 

Il giorno dopo la vittima trovava nel conto corrente dell’azienda un bonifico di circa 50mila euro a favore di un Iban tedesco, riferibile a una società svizzera. L’intervento della sezione viterbese permetteva di ricostruire la vicenda e di individuare il destinatario della transazione, titolare di una ditta tessile, che risultava a sua volta essere stato vittima del raggiro.

I malfattori dopo aver fatto un cospicuo ordine di capi di abbigliamento, per i quali era stata già predisposta la spedizione, lo saldavano con la somma frodata alla società farmaceutica italiana. Gli accertamenti successivi conducevano all’identificazione dei due autori di questa frode informatica, entrambi con numerosi precedenti penali, secondo lo schema cosiddetto del “Man in the middle”.

Ma soprattutto, l’intermediazione operata dalla polizia postale fra le due vittime di questa truffa ha consentito alla società italiana di rientrare in possesso dell’intera somma, frodata dai malfattori, e alla ditta svizzera di annullare quasi del tutto la spedizione della merce, che era il reale obiettivo della truffa. 

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Il Messaggero