«Ripristinare il prima possibile le corse nella tratta extraurbana per tornare all’offerta pre-Covid». È questa una delle principali richieste avanzate...
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Al momento, infatti, l’offerta rimane dimezzata rispetto a prima della pandemia: i viterbesi lungo la tratta che dal capolino arriva nella Capitale, passando per Civita Castellana, si dividono su appena 8 corse al giorno, quattro all’andata e altrettante al ritorno. Una riduzione del 50% che dal comitato pendolari della Roma Nord, rappresentato dal presidente Fabrizio Bonanni, definiscono inaccettabile. Anche perché non è previsto nemmeno un servizio integrativo di bus.
«Abbiamo chiesto di attivare le navette sostitutive quando sopprimono le corse. Speriamo – raccontano i rappresentanti dei viaggiatori - abbiano percepito anche loro la sensazione che si vive quando si deve prendere il treno: la paura. In tanti stanno usando propri mezzi per spostarsi proprio perché le misure di sicurezza e distanziamento non vengono garantite e verificate». E con la riduzione delle corse, l’affollamento aumenta ulteriormente.
Ancora nulla di ufficiale sui rimborsi per gli abbonamenti non fruiti a marzo e aprile: Atac e Regione Lazio stanno lavorando sulle modalità che saranno valide su tutte le tratte ferroviarie (rimborsi o proroghe dei titoli).
Di sicuro, al momento ci sono gli impegni presi dall’assessore Alessandri che sui social annuncia i prossimi interventi sulle ferrovie Ex Concesse. Tra questi, “la prossima settimana il contratto per la revisione delle semibarre su tutti i treni in esercizio sulle linea Roma-Viterbo (700.000 euro) e – aggiunge – a luglio ci sarà la pubblicazione dei bandi per l'accordo quadro della manutenzione straordinaria dei treni in esercizio (10 milioni immediatamente disponibili e circa 30 in totale)”. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero